Simulato un incendio in quota ad Aviano: nell’esercitazione coinvolti mezzi e 70 persone
Oltre 70 persone coinvolte, una decina di mezzi antincendio, un elicottero della Protezione civile regionale. Questa è l’istantanea dell’esercitazione antincendio boschivo recentemente organizzata in località Madonna del Monte, ad Aviano (a circa 550 metri di altitudine), dalla Stazione forestale di Polcenigo e dal gruppo di Protezione civile del Comune di Aviano.
Un’attività di addestramento fondamentale per l’attività di lotta agli incendi boschivi per tutti gli operatori del settore. La simulazione prevedeva l’organizzazione di tutte le fasi necessarie per lo spegnimento di un rogo sviluppatosi sulla dorsale della Costa Grande.
Prime operazioni
All’attività formativa, durata una mattinata intera, hanno preso parte i forestali delle Stazioni di Polcenigo, Pordenone, Maniago, Claut, Barcis e Pinzano al Tagliamento, unitamente ai volontari delle squadre della Protezione civile di Caneva, Polcenigo, Budoia, Aviano e Montereale Valcellina.
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Roberto Bullo, direttore delle operazioni di spegnimento (Dos) e coordinatore della Stazione di Polcenigo, descrive così l’operazione congiunta. «Abbiamo avviato le operazioni simulando la segnalazione di un privato. Una volta trasmessa alla Sala operativa della Protezione civile, è cominciato l’intervento: la Forestale locale si è recata sul posto con i propri mezzi e ha verificato la presenza delle fiamme. Poi, velocemente, sono state attivate le altre Stazioni forestale, le squadre antincendio boschivo e l’elicottero».
Base
La procedura operativa standard prevede che nel caso di un rogo di dimensioni importanti si proceda con l’allestimento della “base incendio”. E così è accaduto nell’area retrostante al Santuario di Madonna del Monte. Qui il personale è stato diviso per funzioni: direzione delle operazioni di spegnimento, radio-comunicazione (tra base e Sala Operativa Regionale e tra base e settori), segreteria (che annota la cronologia degli eventi), logistica (che raccoglie le informazioni sul personale e sul materiale da assegnare ai settori operativi).
In precedenza, poco distante, erano state predisposte alcune vasche mobili riempite con acqua del torrente Ossena, e l’area destinata alle operazioni dell’elicottero. Nulla avviene senza una progettualità. «Il documento di impianto indica tutte le fasi dell’operazione e assegna ad ogni operatore il suo ruolo – ha aggiunto il Dos -. Il giorno dell’esercitazione questi aspetti vengono approfonditi e, in caso di necessità, modificati in corsa: lo scopo è farsi trovare pronti quando l’emergenza è reale».
I settori operativi
Proprio nel documento di impianto sono definiti i vari settori operativi, ossia gli ambiti di intervento. Cinque, in questo caso. Con settore 1 si è inteso la prima azione di spegnimento effettuata raggiungendo il lato sinistro del rogo con un fuoristrada attrezzato con un modulo (composto da una cisterna con la pompa) attraversando la piccola viabilità nel bosco.
Il settore 2 si è occupato del sollevamento dell’acqua da una mega vasca da 18mila litri, posizionata alla base, trasferendola attraverso un chilometro di condotta fino ad una piccola vasca mobile leggera situata 200 metri più in alto; mentre dal settore 3, ricevuta l’acqua dal settore 2, gli operatori potevano attaccare direttamente il fianco sinistro dell’incendio. I settori 4 e 5, trasportati in quota e riforniti delle attrezzature necessarie dall’elicottero, attaccavano il fianco destro dell’incendio.
Ruolo dell’elicottero
L’elicottero della Protezione civile ha spesso un ruolo di primo piano nello spegnimento dell’incendio. Nell’esercitazione di Aviano, il pilota ed il tecnico del mezzo, dopo una rapida ricognizione della zona, hanno portato in quota gli operatori appartenenti alla Squadra intervento in ambienti impervi (Siai) ed i volontari abilitati, successivamente anche l’attrezzatura posizionata in apposite reti agganciata con un apposito cavo al mezzo. Lo stesso, inoltre, pescando l’acqua da un’apposita vasca, ha rifornito vasche più piccole allestite in quota per bagnare il perimetro dell’incendio. Naturalmente con l’elicottero sono stati realizzati lanci d’acqua sul fronte del rogo.
Debriefing
I volontari e i Forestali hanno operato secondo le istruzioni ricevute per spegnere l’incendio, collaborando, condividendo informazioni e superando anche gli intoppi (per esempio, un problema di pressione ha reso difficile il trasporto dell’acqua). È quindi arrivato il momento del debriefing, la riunione conclusiva finalizzata a stabilire cosa abbia funzionato e quanto invece possa ancora essere migliorato. «Queste esercitazioni, programmate su tutto il territorio regionale nel corso dell’anno, sono più che mai necessarie perché permettono di consolidare i rapporti all’interno del settore dell’antincendio boschivo, ambito che, come abbiamo visto anche quest’estate, non può essere assolutamente trascurato – commenta Maria Linda Fantetti, direttore dell’Ispettorato forestale di Pordenone -. Grazie a queste attività è possibile creare un maggior affiatamento tra gli operatori, un miglioramento delle comunicazioni e quegli automatismi che, di fronte all’emergenza, consentono di agire con la dovuta sicurezza».
Le prossime giornate dedicate alle esercitazioni antincendio boschivo sono quelle di sabato 12 ottobre, a Pontebba, e sabato 26 ottobre, ad Arta Terme.