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Октябрь
2024

Corso Vercelli, il Peduncolo di Ivrea cambia faccia e Città metropolitana aggiornerà il progetto

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Ivrea

Del nodo più critico della viabilità eporediese, quello di corso Vercelli, e delle possibili soluzioni, si è tornati a parlare lunedì scorso in Città metropolitana. All’ente superiore il Comune di Ivrea ha chiesto un aiuto nel progettare una viabilità alternativa, lungo il naviglio, che parta dalla rotonda di via Strusiglia e arrivi (almeno in una prima ipotesi) all’altra rotonda, quella al bivio con Bollengo e Albiano.

A incontrare il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Jacopo Suppo il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore insieme agli assessori Francesco Comotto (lavori pubblici e viabilità) e Massimo Fresc (mobilità). Ivrea in questo ultimo anno sta ripensando la propria mobilità e la propria viabilità dotandosi di mobility manager, Paolo Roffino.

Chiantore però vorrebbe non sentire parlare di peduncolo. «Non vorrei rinfocolare vecchie battaglie ideologiche – mette le mani avanti -. Ci sono dei progetti datati in Città metropolitana, come il peduncolo e il traforo di Monte Navale, che non verranno mai attuati. Si tratta di opere mastodontiche, immaginate nei decenni scorsi, che oggi non avrebbero più senso perché il mondo è cambiato, la viabilità è cambiata, così come la residenzialità e le realtà produttive».

Resta però il problema viabilità di corso Vercelli. «In questi mesi – aggiunge il sindaco Chiantore – abbiamo risolto in parte il problema della viabilità in via Garibaldi ripristinando il doppio senso di marcia e la rotonda provvisoria a Porta Aosta. In corso Vercelli però il problema sussiste. Abbiamo chiesto aiuto a Città metropolitana nella progettazione per realizzare un piccolo tratto di viabilità alternativa, riesumando ed adattando alla realtà vecchi progetti della Provincia. E questo lo faremo sulla base dei dati in corso di rilevazione da parte del mobility manager attraverso le telecamere e il Gps. Parliamo di un tratto di strada che deve ovviamente prevedere anche una ciclabile perché a nostro avviso oggi non ha più senso parlare di viabilità pensando solo alle automobili. Una strada alternativa che non tolga terreni all’agricoltura e riduca al minimo il consumo del suolo».

A Città metropolitana gli amministratori comunali hanno fatto presente che la città è tra l’altro interessata dal cantiere per l’elettrificazione della ferrovia Chivasso-Ivrea-Aosta (fine lavori previsti per dicembre 2026) ed è in corso la gara per l’aggiudicazione dell’incarico per la progettazione del nuovo ospedale, nel quartiere Dora Baltea, che avrà ovviamente un impatto importante sul sistema viario cittadino.

Il Piano regolatore comunale individua già da tempo una sorta di variante alla Statale 228 del Lago di Viverone, che dal Terzo ponte di Ivrea proseguendo in parte lungo il Naviglio a ovest di Ivrea libererebbe in parte il traffico che oggi insiste su corso Vercelli. L’opera è già stata oggetto di una progettazione da parte degli Uffici del dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana ed è prevista nel Ptgm, il Piano territoriale generale metropolitano.

La Città metropolitana e il Comune condivideranno di fatto le informazioni e i dati in loro possesso, per adeguare il progetto alla normativa vigente e alle analisi sui flussi di traffico che l’amministrazione locale sta portando avanti.

Di fatto, pur sapendo che il peduncolo non verrà mai realizzato, nel Ptgm il vecchio tracciato resterà quello originario e così resterà nel Prg di Ivrea entrato in vigore a fine agosto. Lo si è visto nel marzo scorso durante l’ultima conferenza di pianificazione del Prg, quando Città metropolitana ha bocciato il tracciato del mini peduncolo chiedendo che il Comune reinserisse del documento urbanistico il vecchio tracciato ipotizzato oltre vent’anni fa quando ad Albiano doveva sorgere il parco Mediapolis.

«Senza nessun approccio ideologico stiamo ragionando su una viabilità alternativa per alleggerire il traffico su corso Vercelli – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Comotto -. Il vecchio progetto è morto e anche solo per questioni economiche è irrealizzabile. Fattibile invece ci sembra una viabilità alternativa che parta dalla rotonda di via Strusiglia e si sviluppi lungo il Naviglio fino a corso Casale».