Folle inseguimento tra le strade di Padova, ubriaco sperona l’auto della polizia
Nella notte di giovedì 10 ottobre, la polizia è intervenuta in via San Crispino, nella zona Stanga a Padova, a seguito di una segnalazione di furto. Un residente aveva notato due uomini fuggire a piedi dopo aver infranto la vetrina di un negozio.
Le pattuglie della Squadra Volante, giunte sul posto, hanno avviato le ricerche, individuando uno dei sospetti, che è riuscito a dileguarsi scavalcando un cancello.
Contemporaneamente, una seconda Volante ha intercettato un'auto sospetta, una Opel Astra con due persone a bordo, nelle vicinanze. Nonostante l'ordine di fermarsi, il conducente ha tentato di eludere il controllo accelerando e compiendo manovre pericolose, compreso l'attraversamento di una rotatoria in senso contrario.
Ne è scaturito un inseguimento che ha coinvolto una terza pattuglia.
La corsa proseguiva fino a via Boccaccio dove, in prossimità dell’intersezione con via Gattamelata, il conducente dell’autovettura ha fatto una manovra che ha causato lo scontro con la Volante che la seguiva a stretta distanza, per poi andare ad urtare, a causa dell’impatto, un palo della luce ed un muro di recinzione, arrestando definitivamente la propria corsa. Distrutta l’auto di servizio, illesi i due poliziotti.
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I due occupanti, cittadini tunisini di 27 e 43 anni, entrambi senza fissa dimora e irregolari sul territorio nazionale, sono stati fermati. Gli accertamenti hanno rivelato che il conducente era senza patente e sotto l'influenza di alcol, mentre il veicolo apparteneva a un cittadino straniero non coinvolto. La Polizia Locale ha proceduto con i rilievi e le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada, nonché con il fermo amministrativo dell'auto.
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Dopo ulteriori indagini, si è scoperto che il danneggiamento della vetrina era stato causato accidentalmente da due ragazzi usciti da un locale, estranei ai fuggitivi. I due tunisini sono stati denunciati: il 27enne per resistenza a pubblico ufficiale e il 43enne per false generalità e immigrazione clandestina, in quanto già destinatario di un ordine di espulsione.
Entrambi sono stati trasferiti presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Catania, in attesa del definitivo allontanamento dal territorio italiano, su disposizione del Questore di Padova, Marco Odorisio.