Madre e figlio segregati, casa-lager dissequestrata
COZZO. Il tribunale di Pavia ieri ha autorizzato il dissequestro della “casa-lager” di via Nicola a Cozzo. Una casa finita al centro delle cronache nell’estate 2017, quando erano stati arrestati Emilio La Manna e la convivente dell’epoca Tiziana Santopietro con l’accusa di aver segregato il fratellastro di La Manna, all’epoca 38enne con leggera disabilità, e la madre del fratellastro. Ora La Manna ha finito di scontare una condanna passata in giudicato di 6 anni di carcere. Così è potuto tornare in possesso dell’abitazione, ieri per riaprirla sono intervenuti i carabinieri e i pompieri volontari di Robbio.
Secondo quanto emerso all’epoca, La Manna e Santopietro si tenevano fino all’ultimo centesimo le pensioni delle due vittime. La Manna era stato condannato in primo e secondo grado. La convivente, invece, aveva patteggiato 4 anni e mezzo. Quando i carabinieri erano intervenuti, all’inizio di agosto di sette anni fa, La Manna risultava residente da un anno e mezzo a Cozzo, dove si era trasferito dal Foggiano per lavorare come sorvegliante di un supermercato, comprando la villetta di via Nicola. Sul lavoro aveva conosciuto Tiziana Santopietro e avevano deciso di convivere e di far trasferire a casa loro i parenti di lui, la seconda moglie del padre e il fratellastro. I militari erano intervenuti anche dopo le segnalazioni di alcuni vicini, compreso un filmato girato con il telefono cellulare in cui si vedeva che il 38enne veniva picchiato. L’anziana e il figlio erano stati ricoverati e poi trasferiti in una struttura protetta.
La segregazione durava da circa un anno. Madre e figlio potevano dormire soltanto su due lettini di plastica, usando contenitori come water di fortuna e mangiando solo una volta al giorno. Il garage era sorvegliato da una telecamera 24 ore su 24.