Fermare subito Netanyahu: adesso in piazza per la pace in Medio Oriente
Israele ha colpito tre basi della missione Unifil nel sud del Libano. Due basi sono italiane, mentre la terza è il quartier generale della missione Onu. Si è trattato di un attacco deliberato e non di un errore perché Israele ha dichiarato di fatto guerra all’Onu da tempo, definisce le Nazioni Unite un ‘covo’ di antisemiti e a Gaza ha ostacolato tutte le missioni umanitarie Onu uccidendo non pochi operatori.
Finora l’Italia ha chiuso tutti e due gli occhi e si è perfino tappata le orecchie. Ora che tocca ai nostri militari forse sarà costretta a dire due parole di condanna, anche se di malavoglia. Ferma restando la condanna assoluta e senza giustificazioni della strage compiuta da Hamas il 7 ottobre l’orrore e il terrore scatenato da Netanyahu e dal suo governo di estremisti di destra e estremisti religiosi sta incendiando tutto il Medio Oriente.
Non saranno le proteste di piazza a fermare questa carneficina ma i governi, in primis in questo caso gli Stati Uniti e il regno Unito. Ma bisogna che si senta sempre più forte l’orrore e lo sdegno. Nelle prossime settimana è prevista una mobilitazione nazionale contro questa deriva. Spero che nelle città grandi o piccole che siano in tanti vogliano manifestare la protesta di chi ancora crede nella pace e nel diritto internazionale.
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