Agguato alla troupe del Tg3 in Libano. Solidarietà bipartisan. Meloni: vicinanza alla famiglia della vittima
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la sua totale solidarietà alla troupe del Tg3, aggredita questa mattina mentre documentava la situazione a nord di Sidone, in Libano. In un messaggio pubblicato su X, Meloni ha espresso la sua vicinanza ai familiari dell’autista locale, deceduto per un infarto a seguito dell’attacco.
“La mia totale solidarietà alla troupe del @Tg3web e la più sentita vicinanza ai familiari dell’autista locale deceduto per un infarto a seguito dell’attacco”, ha scritto Meloni.
“Unirai esprime cordoglio per la morte di Ahmad Akil Hamzeh, collaboratore dell’ufficio Rai di Gerusalemme, deceduto per un infarto dopo l’aggressione subita dalla troupe del Tg3, assieme ai colleghi Lucia Goracci e Marco Nicois. Raccontare le guerre è difficile, il diritto ad informare ha un prezzo che molte volte non viene riconosciuto. Ma è un principio che va difeso ad ogni costo. A Lucia Goracci e al filmaker Marco Nicois va la vicinanza di Unirai”. Lo si legge in una nota Unirai.
“Apprendere stamane dell’aggressione della troupe del TG3 in cui è rimasta coinvolta la giornalista del TG3 Lucia Goracci e ha perso la vita l’autista che la accompagnava insieme all’operatore Mario Nicois è stata “una cosa drammatica, anche se considerando lo stress che si vive in quelle situazioni è un po’ da mettere in conto.
Siamo tutti scioccati, Lucia doveva fare la diretta con noi, che chiaramente è stata annullata. Lei è un carro armato, non si spaventa di nulla, quindi sentirla così scossa ci ha fatto molto effetto”. A dirlo a caldo all’Adnkronos è Marcello Greco, vice capo redattore degli Esteri al TG3 e collega che lavora a stretto contatto con Lucia Goracci. Greco, che tante volte è stato inviato in guerra e conosce bene i meccanismi, spiega: “L’operatore che era con Lucia è uno dei service di fiducia di cui ci serviamo sempre -racconta-. Ed anche l’autista era sempre lo stesso. Sono diventati nostri compagni di viaggio con cui condividiamo la quotidianità quando siamo inviati in guerra”.
Si scomoda perfino Elly…
Tutte le forze politiche esprimono solidarietà alla troupe del telegiornale Rai. “Solidarietà a nome di FdI Camera alla giornalista del TG3 Lucia Goracci e all’operatore Marco Nicois vittime di un agguato in Libano e profondo cordoglio per l’uccisione dell’autista locale. Ferma condanna per chi vuole silenziare con la forza chi svolge con coraggio il proprio lavoro”. Lo scrive su X Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Dal Pd si scomoda Elly Schlein, solitamente restia a esternare. “Esprimo grande vicinanza a Lucia Goracci e a Marco Nicois del TG3 per la gravissima aggressione subita oggi. Un pensiero commosso va ai familiari di Ahmad Akil Hamzeh. La mia solidarietà e gratitudine vanno poi alle giornaliste, ai giornalisti e a tutti gli operatori impegnati sui fronti di guerra che rischiano la vita ogni giorno per informarci con professionalità e dedizione”. Così in una nota la segretaria del Pd. Da Forza Italia a Avs, si susseguono le note,
La notizia dell’aggressione è stata data dallo stesso Tg3 nella sua edizione delle 12, che ha aperto annunciando la morte dell’autista della troupe per un infarto. Secondo il racconto dell’inviata Lucia Goracci, la troupe è stata minacciata da un gruppo di persone, tra cui un uomo armato, mentre documentava la situazione nel Paese. L’autista locale e interprete, secondo quanto riportato dal Tg3, già sofferente di cuore ha avuto un infarto ed è morto nonostante i tentativi di rianimarlo.
La dinamica dell’agguato alla troupe del Tg3 in Libano
“Eravamo in un villaggio a nord di Sidone, sul luogo del bombardamento di due notti fa – ha raccontato Lucia Goracci – la nostra fixer aveva segnalato alla locale Hezbollah la nostra presenza e stavamo riprendendo senza problemi, la gente ci parlava. Ma è spuntato un uomo, è andato contro Marco Nicois tentando di strappargli la telecamera. Abbiamo protetto Marco poi siamo tornati in auto pronti ad allontanarci in fretta – ha spiegato ancora la giornalista – sono arrivati altri che hanno preso a spintonare l’auto. Il primo uomo ha provato a tirarci una grossa pietra. C’era chi lo tratteneva e chi lo aizzava”.
Le lacrime di Lucia Goracci
A questo punto la troupe Rai si è allontanata velocemente “quest’uomo però apparentemente ci stava inseguendo, e quando il nostro autista si è fermato a un distributore questo ci è venuto addosso, ha strappato le chiavi, ha tentato di rompere la telecamera entrando attraverso i finestrini aperti mentre nessuno ci veniva in aiuto”, ha detto ancora Goracci.
“Quando poi l’autista uscendo dall’auto ha cercato di convincerlo a ridare le chiavi si è accasciato a terra, è caduto. Siamo corsi in ospedale, noi dietro l’ambulanza, ci hanno detto in ospedale che era morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo. Lavorava con gli uffici della Rai di Beirut da diversi anni. Non abbiamo parole per descriverne la profondità umana e la grande dolcezza”, ha concluso commossa Lucia Goracci.
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