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ATP Shanghai: Shelton vola agli ottavi, troverà Sinner. Avanzano anche Dimitrov, Rune e Zverev

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[16] B. Shelton b. R. Carballes Baena 6-3 6-4 (a cura di Pietro Sanò)

Dura poco più di un’ora l’incontro di flash-Shelton, che a suon di bordate ha rapidamente sconfitto Roberto Carballes Baena. Solido e chirurgico Ben Shelton nella prima parte di match contro lo spagnolo. Non fa una grinza lo statunitense, che al servizio concede le briciole al proprio avversario. Il potente dritto di Shelton inizia a impensierire lo spagnolo, che a metà del primo parziale non riesce a salvare un break point, mettendo il set nelle mani del giovane talento di Atlanta. Il numero 16 del ranking conquista il primo parziale per 6-3, ma non è poi così differente la trama del secondo set, dove Shelton rimane in costante spinta, e alla prima occasione offerta dall’avversario, l’americano non ci pensa su due volte. Con lo score di 6-3 6-4, Shelton accede agli ottavi di finale di Shanghai, dove sfiderà il numero uno del mondo Jannik Sinner.

[9] G. Dimitrov b. [20] A. Popyrin 7-6 (5) 6-2 (a cura di Pietro Sanò)

Perfetto equilibrio, nel primo parziale, nella sfida tra Popyrin e Dimitrov. I due fanno leva sul loro potente e preciso servizio, infatti, la prima palla break giunge soltanto nel dodicesimo gioco. Il tiebreak è inevitabile, e Dimitrov tira fuori l’artiglieria pesante, che disintegra la corazza dell’australiano. Popyrin perde fiducia punto dopo punto, nel contempo, Dimitrov trova un tennis galvanizzante per sé e per il pubblico. Doppio break di vantaggio nel secondo parziale dopo pochi istanti; il bulgaro diventa padrone incontrastato del match, impossibile per Popyrin imbastire una controffensiva. Non desta scandalo il severo 6-2 imposto da Grigor Dimitrov, che raggiunge Jakub Mensik agli ottavi di finale.

R. Safiullin b. [13] F. Tiafoe 5-7 7-5 7-6(5) (a cura di Pietro Sanò)

Approcciano bene i due tennisti, entrambi si assumono diversi rischi col loro gioco molto aggressivo. Altrettanto efficienti al servizio, dove stentano a concedere punti al rispettivo avversario. Lo statunitense in forma smagliante dal punto di vista atletico, si allunga e recupera alcuni attacchi di Safiullin, che avverte la sensazione di non riuscire a chiudere il punto con tranquillità. Proprio da un recupero nasce una cruciale palla break che cambia il volto del set, consentendo a Tiafoe di mettere in cassaforte il primo parziale. Scatto anche all’alba del secondo parziale per lo statunitense, che sigla il break in suo favore nel primo gioco.

Il russo, però, non tarda a far sopraggiungere la propria reazione: sigillando il contro-break nel quarto gioco. A questo punto, il set cambia padrone – almeno momentaneamente – difatti è ancora Frances a rischiare in battuta sul 3-2: tuttavia riscopre forze isperate per risalire la corrente dallo 0-40 e, dopo aver cancellato anche una quarta palla break, alla terza chance del game pareggia lo score. Successivamente come nei più prevedibili copioni tennistici, a svariate opportunità non concretizzate corrispondono altrettante concesse: è infatti Roman sul 4-4 ad andare vicinissimo nel compromettere definitivamente le sue speranze di vittoria, concedendo tre break point di cui un paio ai vantaggi. Con le spalle oramai al muro, ad un mero passo dal baratro, Safiullin incredibilmente si rialza: frantuma la tripla possibilità di break, che avrebbe mandato il due volte semifinalista dello US Open a servire per il match. Tale salvataggio in zona Cesarini ridà vigore agonistico al ventisettenne di Podol’sk, mentre contemporaneamente sotterra la fiducia States: il risultato empirico di questo cambiamento di dinamiche emotive è lo strappo dirimente ai danni della battuta di Tiafoe che puntualmente si materializza sul 6-5. Si va al terzo, dopo un’1h51‘, ad un set 7-5 ha risposto un set con il medesimo punteggio.

Scrollatosi di dosso tutte le tensioni accumulate nella prima parte della gara, il russo ora viaggia spedito: libero di testa e spietato di braccio. Al contrario l’essersi inceppato proprio sul più bello, avanti 7-5 4-4 e tre palle break, ha visto annichilire l’autostima e la determinazione di Frances: ingredienti rivelatisi fondamentali per gestire a suo piacimento larghi tratti dell’incontro. Perciò, la terza frazione non ha storia (o quantomeno così appariva in un primo momento). Roman rimontando dal 15-40, al servizio sull’1-1, infligge il colpo di grazia al suo rivale: centrato il break nel successivo game di risposta (3-1), Safiullin si lancia sul 5-2.

Inspiegabilmente però, completamente in controllo del match il n.°61 ATP ha un drastico passaggio a vuoto permettendo a Tiafoe di vincere tre games consecutivi, recuperare lo svantaggio e rimettere nuovamente tutto in discussione. Il russo riesce a tamponare l’emorragia, garantendosi come minimo il tie-break: gioco decisivo che diventa realtà, il n.°17 del mondo difatti fatica ma aggancia il rivale sul 6-6. Ciò che accade in seguito, e soprattutto immediatamente dopo la stretta di mano ha del surreale: nel corso del tredicesimo gioco va in scena il prologo, sul 5-5 il giudice di sedia commina un warning al giocatore statunitense punendolo per ‘time violation’lo statunitense palesemente finge di lanciarsi la palla per servire, di certo non un lancio competitivo. Trattandosi del secondo warning comminatogli, Tiafoe non può servire la prima di servizio ma deve ricorrere direttamente alla seconda. Già su di giri e con i nervi a fior di pelle, Frances non solo perde il punto in questione ma anche il successivo venendo perciò sconfitto. A quel punto, dopo il saluto con Safiullin, perde completamente le staffe ingiuriando verso l’arbitro (il giudice di sedia Jimmy Pinoargote) con un inequivocabile: “Fuck you. Fack you man. Seriously“. Un comportamento vergognoso, che certamente non passerà inosservato anche all’ATP: si prospetta una severa sanzione con conseguente squalifica.

Per Roman Safiullin agli ottavi ci sarà Novak Djokovic.

[12] H. Rune b. [33] J. Lehecka 6-4 7-5

Grande impatto nel primo gioco per Holger Rune, che intende strappare immediatamente il servizio al ceco. Lehecka resiste, e i due si scatenano in un set serratissimo dove alla fine a prevalere è il danese che trova il break decisivo nel nono game incamerando così la frazione inaugurale per 6-4 in 43 minuti di partita.

In apertura di secondo set, al termine del suo secondo turno di servizio in cui frantuma una palla break, il classe 2002 di Mlada Boleslav – al primo cambio di campo – è costretto a chiamare un MTO per ricevere un trattamento alla coscia destra. Le condizioni fisici non perfette di Jiri presto chiedono il conto: dopo essersi infatti salvato una prima volta ai vantaggi nel settimo gioco, con tanto di 15-40 scongiurato, Lehecka a 15 si consegna definitivamente nelle mani di Holger quando lo score recita 5-5. In quello che sarà l’ultimo atto della sfida, succede però di tutto: Rune deve annullare una palla per il tie-break e vedere sfumare due match point prima di poter gioire convertendo la terza occasione.

Il classe 2003 scandinavo accede così agli ottavi, dove se la vedrà con Taylor Fritz.

D. Goffin b. M. Giron 1-6 6-3 7-5

David Goffin rimonta Marco Giron con lo score di 1-6 6-3 7-5 al termine di due ore e tredici minuti di partita. 31 i colpi vincenti del belga, 6 in più quelli dell’americano che ha però commesso anche 11 gratuiti in più rispetto al californiano. Per David la metà degli aces scagliati dall’avversario, 4 contro 8, ma un numero di prime in campo superiore: 67% a fronte del 58% statunitense. Il veterano di Liegi al turno successivo sarà opposto a Sascha Zverev.

[2] A. Zverev b. T. Griekspoor 7-6(6) 2-6 7-6(5)

Sono servite quasi tre ore di dispendio energetico e mentale, per la precisione 2h50′, ad Alexander Zverev per superare il terzo turno del Rolex Shanghai Masters contro Tallon Griekspoor: il tedesco si è imposto soffrendo con il punteggio di 7-6(6) 2-6 7-6(5).

Nel secondo set, il numero 3 del mondo è addirittura sprofondato 5-0 prima di riaggiustare un attimo il tiro: sicuramente, anche se non ci sono state avvisaglie concrete in termini di problemi fisici veri e propri, lo stato di forma non può essere dei migliori dopo la polmonite che lo ha colpito – diagnosticata subito dopo la Laver Cup – e che lo aveva obbligato a dover rinunciare al torneo di Pechino. Dunque, certamente in queste ultime settimane non ha potuto allenarsi come avrebbe voluto e perciò bruschi cali di resistenza come quello del secondo set con l’olandese sono abbastanza fisiologici. I numeri della partita ci raccontano di un perfetto equilibrio a livello di aces: 11 a testa e praticamente anche di punti raccolti sia con la prima (73% Griekspoor, 74% Zverev) sia con la seconda (48% Griekspoor, 46% Zverev). A fare realmente la differenza il +11 teutonico nei winners, 46 contro 35, con un pareggio invece negli errori non procurati: 24 per Tallon, 25 per Sascha.

(ha collaborato Cipriano Colonna)