Assente dal palco di Pontida: bufera sull’assessore veneto Marcato
Ufficialmente, ha fatto sapere di avere disertato il palco a causa di un rallentamento sulle strade, che lo ha fatto arrivare in ritardo alla convocazione del capogruppo Villanova. Per questo, domenica 6 ottobre mattina, a Pontida è andato in scena un déjà vu dell’edizione 2023 del raduno: gli assessori e i consiglieri regionali della Lega sul palco, insieme al presidente Zaia; l’assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato sul pratone, a osservare i colleghi da lontano.
L’anno scorso, a fargli compagnia, erano stati Gianpaolo Bottacin e Federico Caner; quest’anno Marcato è rimasto solo, conteso dai militanti in festa.
«Ho trovato traffico e sono arrivato in ritardo. Altrimenti sarei salito sul palco, per solidarietà a Salvini e per festeggiare l’Autonomia. Quando sono arrivato, l’accreditamento ormai era chiuso» si è affrettato a dire l’assessore, già domenica, per spiegare l’assenza.
Ma c’è chi giura di averlo visto sul pratone ben prima del turno dei veneti sul palco. Lo dimostrano alcune foto e un video condivisi sui social dallo stesso Marcato, nei quali si vede l’assessore con lo sfondo dell’intervento di Attilio Fontana, salito sul palco svariati minuti prima del collega veneto.
L’assenza notata
In una Lega alla ricerca di identità, l’assenza del trio di assessori dissidenti, l’anno scorso, era stata la notizia che aveva affollato per giorni le pagine dei quotidiani dedicate alla politica veneta. E pure lunedì 7 ottobre la ripetizione della scena non è passata inosservata; anzi, si racconta abbia creato non pochi fastidi anche ai piani alti – i primi a infuriarsi sarebbero stati gli stessi Salvini e Zaia – fomentati dalle ricostruzioni alternative alla versione ufficiale.
E così, lunedì 7 ottobre, non è passata inosservata la sequela di post pubblicata su Facebook dalla vicepresidente della Regione, Elisa De Berti. «Lealtà, gratitudine e coerenza! Principi sconosciuti a molti». E poi: «Non si può fingere a lungo! Se sei leone, prima o poi ruggisci. Se sei asino, ragli». E ancora: «C’è gente che si perde in una pozzanghera, ma ha la pretesa di spiegarvi il mare». Nessun nome.
E la stessa De Berti, a precisa domanda, ha voluto spegnere ogni fuoco: «Non mi riferivo a nessuno, lo assicuro. Sono soltanto alcuni pensieri in libertà, al culmine di una giornata molto impegnativa».
Altra cosa rispetto alla “bordata” del consigliere regionale Giulio Centenaro, che, commentando su Facebook proprio la nostra intervista nella quale Marcato giustificava il ritardo, ha scritto: «Le coincidenze possono accadere, ma io ci credo poco. Noi con Luca Zaia eravamo tutti sul palco».
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La replica
Un’insinuazione che non ha lasciato indifferente il “Bulldog” Marcato. «Con queste parole, è stato infranto un teorema sacro alla Lega: un amministratore pubblico non può andare contro un amministratore pubblico. È un precedente rischiosissimo per il partito, che mi auguro non porti alla deriva del “tutti contro tutti”» dice l’assessore, «Io non conosco bene Giuliano Centenaro (Giulio, sic), ma so che lui mi segue da tempo. A dire il vero, pare che sia un po’ ossessionato dal sottoscritto. Io, però, ho la fortuna di poter impegnare il mio tempo occupandomi di cose piacevoli e importanti. Non certo commentando le parole di questo signore, che conosco poco».
Quanto al merito dell’accusa, Marcato si scansa: «Non devo giustificarmi con nessuno. La mia storia, il mio impegno e i miei risultati parlano per me» dice l’assessore, «Sabato nessuno ci aveva detto che l’indomani saremmo dovuti salire sul palco – iniziativa, a dire il vero, che è prassi ai raduni di Pontida – Villanova ci ha mandato un messaggio la mattina stessa e, quando l’ho ricevuto, stavo guidando. Mi sembra una polemica creata ad arte da chi non ha altro a cui pensare. Per fortuna, però, la politica è altro».
Altro, sì; ma ultimamente è anche tutto questo. Ed è facile immaginare che pure questa storia non si chiuderà oggi.