Investe in criptovalute e Bitcoin, trentenne vittima di una truffa: perde 250mila euro
Allettato dalla prospettiva di facili guadagni tramite investimenti di criptovalute e Bitcoin millantati telefonicamente da una persona che si è presentata come operatore finanziario specializzato nel trading online, si è ritrovato a essere vittima di una truffa. Ha perso 250 mila euro in due mesi, luglio e agosto. Vittima dell’ennesimo raggiro, questa volta online, un trentenne udinese, che all’inizio di settembre si è rivolto all’associazione I nostri diritti per cercare supporto. Quasi cento le movimentazioni effettuate in due mesi sul conto.
La vittima, dopo aver effettuato i primi versamenti su consiglio di un truffatore spacciatosi per un agente di una compagnia assicurativa, aveva iniziato a visualizzare su una nota piattaforma di trading online ingenti profitti che, per essere capitalizzati, avrebbero dovuto essere integrati con altro denaro. Indotto in una sorta di circolo vizioso dal finto assicuratore, che documentava tutto tramite piani di investimento e apposite brochure, l’uomo aveva iniziato a investire ulteriori rilevanti somme fino a quando si è reso conto della truffa. «Il raggiro è stato organizzato nei minimi dettagli – spiega il presidente dell’associazione I nostri diritti, Edi Sanson –.
Il truffatore è riuscito a convincere il trentenne udinese, spacciandosi per un agente di una notissima compagnia assicurativa, a investire in criptovalute con tanto di apertura di un conto sulla piattaforma e di secondo conto a Malta, sempre a nome dell’udinese ovviamente. Poi il friulano è stato convinto anche ad aprire un’applicazione Any desk sul telefono cellulare con la possibilità di operare direttamente sul dispositivo da remoto. A questo punto il finto assicuratore ha messo in atto tutta una serie di raggiri per spingere il friulano ad investire ulteriore denaro».
A un certo punto il trentenne è trovato il conto bloccato e non ha potuto fare altro se non denunciare l’accaduto. «Oltre a redigere la denuncia per conto della persona truffata – spiega Sanson – desideriamo rivolgere un appello ai cittadini. Raccomandiamo a chiunque si trovi in una situazione simile, con investimenti da effettuare su internet tramite persone sconosciute, di bloccare tutto e rivolgersi all’istituto di credito, alla nostra associazione o alla polizia giudiziaria – conclude Sanson – Il nostro sodalizio ha analizzato la documentazione fornita al trentenne, che, nonostante sia risultata particolarmente convincente, presentava alcuni elementi tipici di una contraffazione».
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