Olimpiadi, posti letto per le forze dell’ordine: spettro precettazione per gli albergatori
Olimpiadi invernali: di questo passo si potrebbe arrivare alla precettazione delle camere per le forze dell’ordine, se con le disponibilità date dagli albergatori non si arriverà alla copertura dei 1.117 posti letto necessari. L’ipotesi ha cominciato a farsi strada come ultima spiaggia.
«Faremo di tutto per evitarlo» replicano Stefano Pirro, presidente degli albergatori di Cortina, e Walter De Cassan, presidente Provinciale di Federalberghi. E Luca Zaia, presidente della Regione, si dice «certo che la Fondazione Milano Cortina farà in modo di risolvere il problema per tempo».
E in ogni caso richiama alla «responsabilità» tutti i soggetti interessati affinché «non manchino di fare la loro parte». Ricordando che la vera ricaduta della Olimpiadi si materializzerà dopo l’evento, non nei due mesi dei Giochi.
Zaia è comunque netto: «Senza le forze di sicurezza non si possono fare i Giochi». Sono circa 450 le camere di cui la Prefettura ha necessità. E dovrebbero collocarsi all’interno di quell’area rossa che ha come riferimento Cortina. Ma ad oggi due bandi prefettizi sono andati deserti.
Il motivo? Le associazioni degli albergatori attendono che «per la fine dell’anno Fondazione Milano Cortina comunichi il numero esatto» delle camere occupate fra le oltre 2 mila prenotate, sulle 3500 disponibili nell’Ampezzano: «Le stanze che la Fondazione eventualmente ci libererà saranno tutte messe a disposizione della Prefettura. Nel frattempo» precisa Pirro, «ci faremo parte attiva con i diversi alberghi per verificare anche l’eventuale disponibilità del 30 o 40% di camere che si sono trattenuti per i turisti. Inoltre allargheremo la ricerca presso gli alberghi a 2 stelle che da noi garantiscono il confort dei 3 stelle».
La Prefettura però preferirebbe concentrare le camere in poche, grandi attività. Ma le realtà dai grandi numeri sono sostanzialmente due, una a Cortina e un’altra a Misurina. Essendo, però, dei 5 Stelle non sono contrattualizzabili dalla Prefettura, che ricerca soltanto i 3 e 4 Stelle.
«Siamo impegnati» puntualizza il presidente De Cassan, «a reperire posti letto in tutta la provincia, dal Cadore al territorio Fodom». Ma da Milano comincia a filtrare dell’insofferenza perché, ad avviso di taluni ambienti, gli albergatori delle Dolomiti preferirebbero comunque tenersi i posti letto per i turisti, in modo da poter contare su introiti olimpici, anziché quelli contrattualizzati con il ministero dell’Interno. «Niente di più falso» replica De Cassan, «Tanto che ci sono già colleghi che con grande senso di responsabilità si sono dichiarati disponibili a cedere anche le quote che si sono riservati. Immaginarsi, tra l’altro, se vogliono correre il rischio della precettazione».
Stando alle ipotesi maturate a margine dell’ultimo vertice in prefettura sul problema posti letto, non è escluso che ci si possa rivolgere in caso di necessità – prima di ricorrere alla precettazione – anche all’extralberghiero e ai grandi centri di ospitalità.
Secondo il bando della Prefettura, si cercano strutture con ascensore (per gli edifici superiori a due livelli), attrezzati di riscaldamento, con servizio di ricevimento assicurato nell’arco delle 24 ore. Sono inoltre richiesti - ad uso esclusivo - adeguati spazi per il parcheggio e il ricovero di veicoli di servizio, locali attrezzati per lo svolgimento di riunioni nonché locali idonei alla conservazione di attrezzature e materiali di varia tipologia. Per la camera singola va prevista una superficie minima di 9 metri quadrati al netto dei bagni privati; per quella doppia una superficie minima di 15 metri quadrati; per il bagno interno una superficie di 4 metri quadrati.