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Padova si prepara al 7 ottobre: controlli straordinari in ghetto e in città

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Le forze dell’ordine della città del Santo si preparano a un 7 ottobre potenzialmente difficile sul piano della sicurezza. Non sembrano esserci avvisaglie di possibili disordini, ma l’attenzione resta alta. Dopo Venezia, dove sono stati annunciati controlli straordinari nell’area del Ghetto, anche Padova si prepara a misure straordinarie.

Questo lunedì cade infatti a un anno esatto dagli eventi che hanno innescato il conflitto tra Israele e Hamas, dal massacro al Nova music festival nella città israeliana di Re’im, e la conseguente invasione della Striscia di Gaza. Due eventi che si sono lasciati dietro una scia di sangue che ha reclamato almeno 43 mila vittime totali, soprattutto civili.

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Il neoinsediato prefetto di Padova Giuseppe Forlenza ha confermato che a cavallo della data del 7 ottobre la città del Santo vedrà un’intensificazione dei controlli e pattugliamenti delle strade. Così è stato concordato al Tavolo tecnico sulla sicurezza che si è riunito gli scorsi giorni in Prefettura. Le misure straordinarie si andranno ad aggiungere a quelle già attivate un anno fa.

Tutti i giorni, 24 ore su 24, sono presenti i presidi di militari e agenti di polizia. Una presenza interforze concordata tra Questura, comando dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Esercito Italiano, che a rotazione svolgono un’attività di controllo del Ghetto. Un luogo ritenuto sensibile a potenziali atti dimostrativi.

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Per la giornata di lunedì 7 ottobre non sono previste manifestazioni. L’occasione per ricordare la data è caduta sabato scorso, quando il 5 ottobre in tutto il mondo si sono celebrate manifestazioni più o meno pacifiche per chiedere il cessate il fuoco e la de-escalation militare in Medio Oriente.

In Italia la manifestazione si è svolta a Roma dove quasi 10 mila persone si sono ritrovate in piazza Piramide: presenti partecipanti dai centri sociali, associazioni ma anche molti privati cittadini arrivati per dimostrare solidarietà al popoli palestinese. Una manifestazione che si è chiusa con violenti scontri con le forze dell’ordine anche a causa di infiltrati che avrebbero – secondo quanto riportato dall’Ansa – innescato il caos.

Non si esclude che nei prossimi giorni altre manifestazioni a sostegno dei popoli palestinese e libanese (da dieci giorni sotto il fuoco intenso dell’artiglieria israeliana) possano essere annunciate anche nella città del Santo.