Multa del velox annullata, il Comune tira dritto e annuncia appello in Cassazione

Scontato il ricorso in Cassazione. Ma a togliere dagli impicci il Comune di Padova – e tanti altri Comuni in Italia – potrebbe arrivare una nota interpretativa del Ministero.

«Quello che posso dire è che per adesso non cambia nulla. I nostri legali ci dicono che la norma prevede che gli autovelox possano funzionare sia con l’omologazione che con l’autorizzazione. In ogni caso faremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni. E certo faremo anche il ricorso», sottolinea l’assessore alla polizia locale e all’avvocatura Diego Bonavina.

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Va anche detto che dopo la sentenza apripista di Treviso, nell’aprile scorso, non è cambiato nulla né nelle abitudini degli automobilisti padovani, né sul piano del numero di infrazioni rilevate, e neppure nel numero dei ricorsi che non si discostano dai periodi precedenti.

Dunque finora non c’è stato un assalto al tribunale per farsi togliere le multe fatte dagli autovelox. Ma non si sa cosa accadrà ora che un giudice ha accertato l’irregolarità di una sanzione anche per uno dei 12 apparecchi lungo la tangenziale di Padova.

Nel bilancio di previsione 2024 l’amministrazione ha previsto un introito di 21 milioni di euro dalle multe, di cui 6 milioni proprio dagli autovelox delle tangenziali. Fondi che per almeno per metà sono impiegati per la sicurezza stradale e le manutenzioni.

Sono ben tre gli autovelox se in corso Kennedy, altri due sono in corso Boston (tangenziale sud) e tre in corso Australia (tangenziale ovest). Ovunque il limite massimo di velocità è di 90 chilometri orari, ad esclusione di curva Boston dove scende a 70. Il velox da cui sono partite più multe è quello in corso Kennedy, in direzione Padova Est, all’altezza dell’uscita di corso Stati Uniti. A seguire quello posizionato tra corso Australia e via Po e poi in corso Boston. —