ru24.pro
World News
Октябрь
2024

Morto Giobbe Mastellotto, se ne va un pezzo di storia dei motori

0

Se ne va un pezzo di storia dell’automobilismo bellunese. È arrivata ieri, dopo una malattia che lo aveva fiaccato negli ultimi tempi, la notizia della morte di Giobbe Mastellotto, 74 anni, per molti a capo della Tre Cime Promotor, la scuderia organizzatrice di moltissime, tra cui Alpe del Nevegal e Rally Bellunese.

Mastellotto era fuori dal giro dal 2017, quando aveva ceduto il timone ad Achille “Brik” Silvestrel, ma resta senza dubbio una delle figure più importanti dei motori provinciali. Non solo Alpe e Rally. Mastellotto è stato anche l’organizzatore del Rally della Valbelluna, del Ronde Dolomiti, della Regolarità dell’Alpago. Senza dimenticare le gare neve-ghiaccio a Selva di Cadore e in Val di Fiemme.

Prima di dedicarsi a tempo pieno alle gare, portava avanti un’officina in via dell’Artigianato. Lascia la moglie, il figlio Igor con Sara ed i nipoti. Mastellotto verrà tumulato in forma privata nel cimitero di Bolzano Bellunese, ma chi volesse dargli un estremo saluto lo potrà fare venerdì 4 ottobre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 alla Casa funeraria De Dea Gelisio, in via Sarjaevo.

IL RICORDO

Con un velo di commozione e tristezza lo ricorda il consigliere regionale Gianpaolo Bottacin.

«Giobbe lo conobbi nel 1986, quando abbiamo organizzato una gimcana automobilistica in Alpago. Quando avevo 17 anni ed andavo con gli altri ragazzi a vedere i rally, era diventato per me un punto di riferimento, perché aveva un modo di guidare molto spettacolare. Poi ha iniziato ad organizzare gare ed è diventato un pezzo di storia bellunese. Siamo stati insieme nel direttivo dell’Aci per un mandato: quando io ero presidente, lui era nel direttivo e si occupava di tutta la parte sportiva. Abbiamo anche collaborato insieme nelle due edizioni del Rally delle Dolomiti, quando si è svolto in Alpago. Il rapporto è stato continuo e costante negli anni ed è nata anche un’amicizia. Mi piace ricordare che aveva ricostituito la scuderia Tre Cime Belluno dopo tanti anni che non c’era più, oltre ad aver riproposto la cronoscalata Alpe del Nevegal dopo la sospensione nel 1971, a causa di un’incidente mortale. Lui ha rivitalizzato l’automobilismo sportivo a Belluno: questo è un dato oggettivo».

Bottacin traccia il ritratto del pilota.

«L’automobile faceva parte della sua vita, in quanto lui faceva il meccanico e, quando terminava la professione, iniziava la parte hobbistica, con l’organizzazione di gare e prima ancora come pilota. Ha preso parte a numerose gare negli anni ’80 e ’90 vincendo diversi campionati. Tutta la sua vita è stata incentrata sui motori e come pilota aveva un modo di guidare arrembante tipico dei “drivers” finlandesi; come fondo amava molto la terra, rispetto all’asfalto, e preferiva le auto a trazione posteriore perché consentivano una guida molto più spettacolare. Inoltre, una delle sue caratteristiche, era scommettere su auto sulle quali nessuno avrebbe scommesso: alla fine degli anni ’80 si è comperato una Toyota con un bel motore, ma pesante, ed ha vinto un campionato Alpe Adria. Poi ha pensato di investire su un’Alfa 33 con quattro ruote motrici ed anche in questa occasione ha portato a casa imprevedibili risultati positivi. Buttava il cuore oltre l’ostacolo e si lanciava in avventure che per qualcuno erano da evitare».