Caluso, utenti furiosi: Postamat rotto da 6 mesi
Caluso
Il bancomat dell’ufficio postale di Caluso, situato nella centrale via Francesco Guala, non funziona ormai da sei mesi. Sullo sportello non ci sono avvisi: quindi a una prima occhiata potrebbe sembrare funzionante. E sono tante le lamentele degli utenti, a fronte poi di una spiegazione che non soddisfa. «L’apparecchio comincia a sentire il peso degli anni. E si è guastato – spiegano dalla direzione di Torino di Poste italiane –. Noi abbiamo informato subito il servizio tecnico, ma ci dicono di avere difficoltà nel trovare i pezzi di ricambio. E al momento non ci hanno indicato i tempi per la sostituzione».
La situazione si chiarisce nel pomeriggio di ieri con un comunicato di Poste italiane: «Ci scusiamo con i cittadini di Caluso per il disagio. Il postamat di via Guala è stato inserito in un piano nazionale di rinnovamento che prevede gradualmente l’installazione di nuovi modelli caratterizzati da migliori performance e da sistemi di sicurezza ad alta tecnologia. Si ricorda inoltre che, dato il grande numero di Atm su tutto il territorio nazionale gli interventi saranno calendarizzati in base alle tempistiche di produzione, alla quantità delle richieste e alle eventuali variazioni sui livelli di priorità». Quindi non vengono fornite indicazioni sui tempi. L’ufficio postale è aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato dalle 8.20 alle 13.35. Quindi i prelievi e le operazioni possono essere effettuate direttamente dal personale. Resta comunque il disagio per i correntisti che ne usufruivano nell’arco della giornata. E sono in molti: pensionati e giovani. Infatti le lamentele aumentano, giorno dopo giorno. «Sono sconcertato da una tale disservizio – lamenta un residente – che va a stridere con la campagna stampa lanciata in questi giorni da Poste italiane: si parla di futuro, di un immutato impegno per il progresso economico e sociale a fianco delle persone. E poi non si investono poche centinaia di euro». Eppure l’ufficio postale di Caluso era stato trasferito nella nuova sede (prima era in via Montello) con un notevole investimento nell’ottica di rendere il servizio più efficiente proprio a fronte di un’utenza numerosa, cresciuta con la chiusura oppure con la riduzione dell’orario di apertura degli uffici dislocati nei paesi più piccoli. Altra cartina di tornasole la presenza nella “città del vino” di ben cinque istituti di credito, e di due uffici specializzati negli investimenti finanziari. Lydia Massia