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Октябрь
2024

Accordo trovato a Borgofranco, le campane torneranno presto a suonare

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BORGOFRANCO D’IVREA

Le grandi campane in ghisa, issate sul campanile della chiesa parrocchiale di Borgofranco d’Ivrea, nel cuore del ricetto di impianto medievale, torneranno a far sentire i loro rintocchi, ma con un volume ridotto. Le aveva “spente” il parroco don Arnaldo Bigio, dopo l’esposto di una famiglia residente a ridosso del campanile, che lamentava il disturbo della quiete pubblica.

Una raccolta di firme, promossa dal comitato parrocchiale, chiedeva di riavere il suono dei rintocchi ricercando insieme una soluzione. Che è stata trovata con buona pace di tutti.

«Appena possibile la ditta responsabile della manutenzione del pannello comandi campane – rende noto un comunicato ufficiale della parrocchia – farà alcune modifiche all'impostazione dell'orario di suono. Le campane non suoneranno dalle 21, alle 7.30 nei giorni feriali e dalle ore 21 alle 9 nei giorni festivi per permettere il riposo notturno alla popolazione. Durante il giorno le campane suoneranno come sempre le ore e le mezzore e per la celebrazione dei sacramenti e riti liturgici che scandiscono i principali momenti della giornata o delle feste, i pericoli imminenti e la morte di un residente. In occasione dei funerali i rintocchi si sentiranno il giorno precedente all'ora delle esequie e mezz'ora prima del funerale stesso. Non suoneranno più al momento dell'entrata del feretro in chiesa. Inoltre verranno ridotti i decibel da 180" a 90" anche per i vari richiami religiosi giornalieri. Rimarrà invariato infine il suono per la veglia Natalizia e Pasquale.

Soddisfazione è stata espressa dal comitato spontaneo di fedeli che aveva raccolto ben 300 firme. «Far tacere per sempre le campane significava rinunciare ad una tradizione legata al culto della religione cattolica - ribadisce una parrocchiana - Una tradizione a cui, tutti, nel paese, siamo molto legati. Fede e tradizioni che ci fanno sentire una comunità».

La gestione delle campane è di competenza della parrocchia, quindi il Comune, pur avendo un piano di zonizzazione acustica che consente deroghe per permettere il superamento dei decibel in alcune zone, come la stazione ferroviaria per fare un esempio, non aveva voce in realtà voce in capitolo.

«La chiesa ha regole sue - aveva detto il sindaco Fausto Francisca - ed io non entro nel merito. Tuttavia una soluzione andava trovata». Dal canto suo don Arnaldo Bigio aveva interrotto i rintocchi seguendo la normativa vigente in materia di quiete pubblica. «Ora mi auguro però - commenta il parroco - di vedere più gente in chiesa durante le Messe».Lydia Massia