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Октябрь
2024

Maria Teresa Ruta ospite a Pordenone: «Friuli terra splendida, amo la gubana e il frico»

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Fornelli che scaldano le piastre, frigoriferi sold out, movimento migratorio di appassionati verso l’Art and Food pordenonese, ombelico del Friuli gastronomico dal oggi a domenica 6. Il focus venti ventiquattro si concentra su “Erbe spontanee e spezie”, una miscellanea di sapori locali e lontani, che poi è il sugo di una manifestazione orientata a esplorare le nuove tendenze di un’arte in evoluzione costante. Show cooking, masterclass e uno studio su alimentazione e stili di vita, oggi più che mai necessari per puntare alla salute.

Il primo giro di mestolo è annunciato per le 19.30 di venerdì 4 al Palazzo Montereale Mantica di Pordenone con una madrina confezionata per l’occorrenza, ovvero Maria Teresa Ruta, artista multitasking, nel ristretto gruppo di chi la televisione l’ha creata, nonché ottima “cuciniera” come direbbe il Ferribotte de “I soliti ignoti”. Le sue preparazioni spopolano sul web attraverso il sito “Chef per passione”.

Ricordiamo con piacere un avvistamento friulano della Ruta formato “Giochi senza frontiere” a villa Marin nel 1993.

«Eccome no! Che splendido ricordo, la ringrazio. Una location indimenticabile dove incontrai gente davvero generosa e accogliente e affettuosa. Ho bevuto di tutto, anche questo è stato un must indimenticabile. Una terra, fra l’altro, con un patrimonio culturale di antica tradizione. Diciamo che ci torno con piacere».

Non hanno scelto lei a caso: le sue ricette corrono veloci in rete

«Sono una che si arrangia molto. A volte capita che la dispensa sia vuota, ma dopo mezz’ora eccoci tutti a tavola. La mia è una cucina rapida e semplice con la facoltà di recuperare le antiche tradizioni. Sfrutto parecchio le erbe e l’intenzione è sempre quella di sorprendere gli amici».

C’è un piatto del menu Ruta più proposto di altri?

«Adoro il fegato con le cipolle, tipicamente veneto. E le sarde con l’uvetta. Ogni regione sprigiona aromi che ben amoreggiano con l’ambiente ed essendo una curiosa assaggio e imparo qualunque tipicità mi capiti. Stavo dimenticandomi del baccalà mantecato, un must.

Conosce il frico?

«Mi sono cimentata pure con quello e con le trippe alla friulana. C’è anche un vostro dolce meraviglioso: la gubana».

Continua indisturbato il trionfale cammino televisivo dei programmi zeppi di risotti, minestre, carni, pesce, insomma la proiezione catodica del nostro tinello. Come mai un successo così performante nei decenni?

«Senza voler fare quella che si loda, per carità, però oltre a essere stata la prima donna alla “Domenica sportiva”, sfoggio con orgoglio il primato di aver fatto da mangiare in tv nel 1993 nello studio di “Unomattina estate”, un gesto sicuramente innovativo. Mi chiesero di tirare avanti fino a mezzogiorno e così i nostri autori chiamarono Vissani. Non essendo previsto l’uso in Rai di una vera e propria cucina, vennero accesi del fornelli a gas all’esterno di Saxa Rubra. Borghese e company sono molto amati dagli anta che così scoprono le rivisitazioni dei loro remember dell’infanzia».

“Ballando”, “Domenica in” e altri classici. Possibile che nessuno s’inventi qualcosa di nuovo? Che ne dice Maria Teresa?

«Ormai i giovani la tv non la guardano affatto, le piattaforme sono la scelta dei cinquantenni e restano gli anziani che non mollano i loro punti fermi serali. La Rai, dunque, si occupa degli over settanta ed è una fetta di mercato affollata e ben coperta da una televisione di Stato alla quale è richiesto proprio questo».

I suoi tre reality: “L’isola”, “Pechino Express” e “Il grande fratello vip”…

«Il mio direttore mi chiese di farmi due settimane di vacanza a Santo Domingo. Okay, risposi, grazie. Ma che roba è? Niente, un gioco, mi disse. Vai in nomination e poi torni a casa. Pechino è stato un viaggio faticoso, ma entusiasmante: infatti, io e Patrizia Pellegrino trionfammo. Il “Grande fratello” mi stremò al quinto mese, spossata dai finti tradimenti e dalle strategie. Comunque sono felice di averli assaggiati tutti e tre». —