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Октябрь
2024

La zona industriale di Vittorio Veneto in espansione: Irinox cerca nuovi spazi

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Ci sono davvero aziende, in zona industriale di San Giacomo, che hanno esigenze di ampliamento per cui bisognerà ricorrere alle aree ancora al di là della ferrovia? Uno dei nomi più accreditati è quello di Irinox (che produce abbattitori e quadri elettrici). Una realtà performante in Italia e all’estero, diretta da Katia Da Ros, già vicepresidente nazionale di Confindustria.

Ha esigenze di ampliare sia gli spazi per la produzione che gli uffici. È un’azienda che quest’anno ha festeggiato i 35 anni di attività e che continua a crescere e, nei prossimi anni, intende investire in questo territorio consapevole dell’importanza di creare posti di lavoro per la comunità.

Si tratta di progetti ed ampliamenti – si assicura in Irinox – che, come da caratteristica ormai consolidata dell’azienda, saranno rispettosi dell’ambiente e nel solco della sostenibilità. Lo conferma il fatto che Irinox è tra le aziende che stanno avviando il progetto di riqualificazione della zona industriale con il progetto di Iuav presentato qualche mese fa da Confindustria.

Già l’anno scorso, altre tre società si erano fatte avanti con l’allora sindaco Antonio Miatto per ampliare i loro stabilimenti nell’area che oggi è riservata al Parco Dan. Tra le altre, la Lainox e la Diemmbi.

«Il Comune avrebbe l’opportunità di incassare almeno due milioni di euro da investire nell’ipotizzato Parco Dan presso l’aviocamo» conferma Miatto. Gianluca Posocco, già vicesindaco, oggi consigliere di opposizione, invita la giunta a non rinunciare a questa opportunità, prima di ricorrere alle aree agricole, un noceto compreso, al di là della ferrovia.

Il dibattito si infervora. Tra le associazioni che l’anno scorso hanno manifestato per salvaguardare il Parco Dan, Legambiente ha preso ripetutamente posizione, sostenendo che si tratta di un polmone verde che va salvaguardato. Ecco perché il sindaco Balliana al consiglio di lunedì ha proposto di «valutare se i grandi volumi oggetto di progetti speciali individuati dal PAT possano tornare ad essere produttivi per attività compatibili con la residenza».

Progetti speciali riferiti ai grandi volumi disponibili in città, ad esempio, le ex fabbriche oggi desolatamente vuote. In ogni caso, si legge nel documento programmatico, “alla luce dell’ultima ricognizione datata gennaio 2024 sulla zona industriale di San Giacomo di Veglia e preso atto della situazione pianificatoria vigente dell’ambito perimetrato come Piano di Insediamento Produttivo, bisogna governare le attuali situazioni esistenti e future”. Affermazione che lascia aperta qualunque opportunità, anche se l’orientamento sulDan è di non cementificare.