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Октябрь
2024

Omicidio di Vincenza Saracino, il legale della famiglia: «Estradizione impossibile»

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«L’estradizione non verrà concessa a Luigi Nasato». È perentorio Luigi Fadalti, avvocato della famiglia Stefanato sulla sorte del presunto killer di Vincenza Saracino: «Esiste un trattato del 1930 che sancisce ancora i rapporti giuridici tra i due Stati e nell’articolo 4 si parla proprio di questo: il Venezuela non estrada i propri cittadini, ma si impegna a processarli nel proprio Paese».

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Nasato quindi potrebbe non fare ritorno in Italia per essere processato, come vorrebbe la posizione in cui si trova, come principale indagato per il cruento omicidio ai danni della cinquantenne di Canizzano, uccisa con cinque coltellate tra collo e mandibola dopo essere stata brutalmente picchiata in volto, lo scorso 2 luglio a poche centinaia di metri da casa.

Il cadavere della donna è stato scoperto dai carabinieri solo all’indomani, mercoledì 3 luglio, quando quello che per Procura e carabinieri è l’assassino, aveva già abbandonato il Paese per andare prima a Madrid e, poi, in Venezuela a casa del nonno Maracayo, località che si trova a un centinaio di chilometri da Caracas.

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Il fatto che Nasato detenga il doppio passaporto italo venezuelano potrebbe rappresentare un problema: potrebbe esserci la possibilità che le autorità venezuelane non concedano l’estradizione, cioè che non permettano a Luigi Nasato di uscire dal suo Paese per essere processato qui a Treviso. Attualmente, Luigi Nasato si trova in un carcere venezuelano in stato di fermo, in attesa proprio del processo che potrebbe portare alla sua estradizione del nostro Paese.

L’uomo, allo stato attuale, è accusato dalla Procura di Treviso di omicidio volontario aggravato dai futili motivi ma è non escluso che gli venga contesta anche la premeditazione. Nel caso in cui le autorità venezuelane dovessero decidere di non trasferirlo in Italia, esiste la possibilità che possa essere processato nel paese sudamericano. I giudici, a seconda di quanto previsto dal locale codice di procedura penale, potrebbero acquisire gli elementi dell’indagine svolta a Treviso e arrivare ad una sentenza. Ma ci sarebbe un’ulteriore ipotesi e cioè che decidano di risentire i testimoni e acquisire le prove in autonomia.

Nel frattempo, la Procura ha assegnato all’uomo un difensore d’ufficio. Si tratta dell’avvocato Giovanna Bertolani, che vanta già diverse esperienze di casi giudiziari tra Italia e Venezuela: «Non ho ancora parlato con Luigi Nasato», spiega la legale, «La cosa migliore sarebbe svolgere il processo in Venezuela: svolgendolo là il pubblico ministero sudamericano dovrebbe presentare le prove e questo lo potrebbe fare attraverso i testimoni. Ma quanti dei testimoni sarebbero disponibili ad andare in Venezuela per rilasciare la propria testimonianza?», conclude Bertolani.

Comunque ora è ancora presto per parlare, nei prossimi giorni la magistratura venezuelana si dovrebbe pronunciare sul da farsi. Quel che è certo è che la famiglia di Vincenza chiede che venga fatta giustizia e che Luigi Nasato, qualora fosse accertato essere il killer di Vincenza, paghi per il crimine che ha commesso. Meglio in Italia, con le prove raccolte in questi mesi dagli inquirenti trevigiani.