Giudice boccia il telelaser a Venezia: «Non è adatto alla laguna»
Il telelaser in laguna? Non si può usare perché lo «strumento di rilevazione della velocità dei veicoli non può essere utilizzato in via analogica per misurare la velocità dei natanti, in quanto il movimento di un natante non è comparabile a quello di un veicolo. Il che può avere dei riflessi sull’attendibilità dei rilievi effettuati con la predetta strumentazione laser».
È una sentenza che sta già facendo molto discutere quella della giudice di pace Elena Biasutti che, con questa motivazione, ha accolto il ricorso un tassista e annullato la multa che quest’ultimo aveva preso per eccesso di velocità lungo il Canal Grande.
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La sentenza è di febbraio, ma le motivazioni sono state notificate solo nei giorni scorsi. Provocando reazioni contrastanti. Il caso riguarda l’opposizione presentata dall’avvocato Giovanni Maturi per l’annullamento dell’ordinanza-ingiunzione del dirigente della polizia municipale per il pagamento di una sanzione (più spese di procedimento) di 262 euro nei confronti di un motoscafo della Se.ba. srl di cui è rappresentante legale l’imprenditore Gianluca Coltro. Il motoscafo era stato pizzicato a navigare lungo il Canal Grande, proveniente da San Tomà verso San Samuele, a una velocità di 12 km/h a fronte di un limite massimo di velocità di 7 km/h.
Nella formulazione dell’opposizione alla sanzione, il legale della Piemmeavvocati, ha rilevato come la disciplina del codice della strada (i telelaser sono gli stessi che si utilizzano per i controlli sulle strade) non possa essere utilizzata anche per i controlli in laguna utilizzando «in ambito nautico (...) uno strumento di misurazione specificatamente (e unicamente) destinato al controllo della velocità dei mezzi su strada».
Il Comune ha difeso la contravvenzione ricordando come «lo strumento sia regolarmente omologato, tarato ed utilizzato».
La giudice di pace Biasutti ha però condiviso l’impostazione di Maturi e ha accolto il ricorso, se pur con formula dubitativa. Una sentenza contro la quale il Comune di Venezia ora dovrà decidere se fare appello o meno. Anche perché gli avvocati che difendono i motoscafisti si preparano, nei prossimi ricorsi, a citare la sentenza come precedente.
Di sicuro una decisione che è stata accolta con amarezza da parte di chi deve fare i controlli con i telelaser, che non basteranno per limitare le alte velocità e il moto ondoso, ma sono l’unico strumento possibile in attesa che arrivi il via libera per i barcavelox (fissi). L’alta velocità delle barche mette a repentaglio, oltre che la sicurezza, la salvaguardia del delicato ecosistema lagunare, compromesso quotidianamente dal moto ondoso causato dal passaggio degli scafi.