Trovato senza vita il pilota Alex Pignone: aveva 58 anni
Lascia un vuoto devastante nel mondo dei motori e in una comunità che lo aveva accolto come un figlio. Alex Pignone, campione internazionale di Superbike, Indycar e Nascar, è stato trovato senza vita nella sua casa paterna a Rossiglione, in provincia di Genova. Aveva 58 anni: ha attraversato la vita a tutta velocità, fra successi, sacrifici e grande umanità. Padre di un ragazzo di 17 anni, era tornato a Rossiglione da inizio settembre per allenarsi in vista della partenza per la Nascar.
In questi giorni la compagna Franca Lovisetto, molto conosciuta nel Cittadellese per le sue iniziative benefiche, era invece impegnata nell’organizzazione di un importante evento dedicato proprio al motori, il “Big Truck” di Fontaniva. Vivevano insieme a Cittadella da quattro anni, un legame profondo. L’ultimo contatto fra Alex e Franca è stato domenica sera, un semplice messaggio su Whatsapp. Martedì, non riuscendo più a contattarlo, Franca ha chiesto aiuto ai parenti di Alex. E la tragedia si è materializzata: il campione è stato ritrovato senza vita, accasciato sul pavimento di casa. Si attende ora l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Pignone era una figura di rilievo nel panorama mondiale delle corse: ligure di nascita, ma americano d’adozione, aveva scelto una carriera sui circuiti internazionali. Il suo percorso agonistico, cominciato nel 1982 con il motocross, lo aveva portato in Superbike, poi alle gare di Indycar e infine nella Nascar, la massima competizione statunitense di stock car. Protagonista di uno spaventoso incidente nel 2003 a Daytona, dove si schiantò contro un muro a 270 km/h, era riuscito a rialzarsi e a tornare in pista, dimostrando una motivazione straordinaria.
Nel febbraio del 2023, ad un anno dalla morte del padre, aveva fatto segnare un incredibile tempo al Caraway Speedway in North Carolina, conquistando il test per il ritorno alle corse. Un ritorno atteso, che segnava per lui una rinascita, dopo aver deciso di lasciare temporaneamente il mondo delle competizioni per prendersi cura della madre, malata di Alzheimer.
Un uomo di sogni: quello di correre, e quello di sposare l’amata Franca. Avevano programmato di convolare a nozze entro la fine dell’anno, prima del suo impegno nella Nascar. Il loro era un amore costruito sulle piccole attenzioni, sul rispetto e sulla condivisione, sulla capacità di essere l’uno per l’altra premure e sguardo ai dettagli. La storia del pilota è stata raccontata con intensità nella biografia “Prendimi la scia”, scritta dall’amico Vittorio Rollero. La metafora – prendere la scia – di chi non solo sfrutta il vento in pista, ma pure segue il percorso tracciato da chi, come lui, ha saputo affrontare ogni sfida con coraggio e determinazione.
In attesa del funerale, che si terrà a Rossiglione, il 58enne verrà ricordato domenica mattina alle 10.30 durante una messa nel Duomo di Fontaniva.