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Сентябрь
2024

Omicidio di Luca Tisi, Bruno Macchi condannato all'ergastolo: «Ha colpito con 85 coltellate un uomo che dormiva indifeso»

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La sentenza di condanna è stata letta dopo quasi quattro ore di camera di consiglio. La Corte d’Assise del tribunale di Udine, composta dai magistrati Paolo Milocco e Paolo Lauteri insieme a sei giudici popolari, ha inflitto la pena dell’ergastolo a Bruno Macchi, il ventinovenne reo confesso dell’omicidio di Luca Tisi, il senzatetto di 58 anni originario di Zoppola trovato morto nella galleria Alpi all’alba del 15 aprile 2023. Non sono riuscite a cambiare le sorti del processo né le dichiarazioni spontanee rese da Macchi in aula, né la linea difensiva dei suoi avvocati, che chiedevano il riconoscimento dell’eccesso colposo di legittima difesa.

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La sentenza

È bastato poco più di un minuto a Milocco per leggere la sentenza, riconoscendo Macchi colpevole di omicidio volontario con l’aggiunta delle aggravanti della minorata difesa, della crudeltà e dei futili motivi, come richiesto dal pubblico ministero Lucia Terzariol nella requisitoria finale: «Ha colpito di spalle, con 85 coltellate, un uomo mentre dormiva disteso, manifestando la voglia di uccidere qualcuno per sfogarsi. Inoltre ha agito con efferatezza senza mostrare interesse per la vittima». Macchi ha ascoltato rimanendo impassibile, limitandosi a un cenno di saluto rivolto al suo avvocato prima di lasciare l’aula. Le motivazioni della sentenza verranno pubblicate tra 90 giorni.

Le dichiarazioni spontanee

Alle 9, prima che i giudici entrassero in camera di consiglio per decidere il verdetto, Macchi, aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee: «Sono dispiaciuto per quanto accaduto, non volevo finisse così – sono state le sue parole –. Quando mi ha preso per la gamba ho pensato subito a difendermi. In quel periodo facevo uso di stupefacenti e ho perso il controllo. Mi dispiace tanto – ha chiuso l’imputato, che nel suo ultimo interrogatorio aveva raccontato di essere stato preso per una caviglia da Tisi subito dopo essere entrato nella Galleria – mi sono difeso e ho sbagliato. Tutto quello che vi ho detto è la verità».

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La difesa

Non è passata la linea difensiva impostata dagli avvocati Massimiliano Basevi e Cristian Buttazzoni. Questi ultimi, richiamando l’eccesso colposo di legittima difesa, avevano invocato il minimo previsto per omicidio volontario, 21 anni, con l’esclusione delle aggravanti. «Sentenza molto severa – è il commento dell’avvocato Basevi – leggeremo le motivazioni per un appello che già da ora, quasi certamente, proporremo. Abbiamo preso atto che nel corso dell’istruttoria la Corte ha negato la perizia psichiatrica con nostra sorpresa – ha aggiunto Basevi – e quindi l’esito è stato condizionato anche da ciò. Nel possibile appello faremo valere queste lacune processuali, che a nostro avviso avrebbero potuto determinare un esito diverso». Basevi si è voluto poi soffermare sulle parole pronunciate da Macchi in apertura di udienza: «Non ha fatto altro che esprime il proprio stato d’animo: ha inteso esplicitare ancora una volta alla Corte il suo sentimento e la sua verità, che nessuno può smentire. È un processo dal quale nessuno esce vincitore».

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La vicenda

Tisi è stato trovato all’alba del 15 aprile 2023 agonizzante in Galleria Alpi. Sarebbe morto poco dopo per le conseguenze delle 85 coltellate ricevute. Le indagini del personale della questura di Udine hanno portato al fermo di Macchi quattro giorni dopo, il 19 aprile, con la ricostruzione dei suoi movimenti nelle ore e nei minuti precedenti e successivi al delitto. Per colpire Tisi ha utilizzato un coltello, ripulito nella roggia prima di fare ritorno a casa come se nulla fosse. Il processo a suo carico è iniziato il 3 maggio 2024, con l’atto finale, per il primo grado