La faccia tosta della sinistra su TeleMeloni: in Rai Schlein e compagni se la suonano e se la cantano in radio
Altro che TeleMeloni e occupazioni manu militari: in Rai – specie in radio – il Pd e Elly Schlein se la suonano e se la cantano: letteralmente. La sinistra che denuncia a spron battuto e neologismi di ultima forgia insiste a parlare di lottizzazione di governo in viale Mazzini quando, come rileva oggi Il Tempo, la segretaria del Nazareno e il suo Partito Democratico, assieme a Italia Viva e ad Azione, ha deciso di disertare la votazione dei consiglieri di amministrazione della tv pubblica alle Camere, «visto che già controllano la Rai».
Rai, altro che TeleMeloni: la faccia tosta di Schlein e compagni
Ma non sarà che sull’allarme in merito a una presunta strategia d’occupazione dei ruoli chiave nella televisione di Stato da parte della sinistra d’opposizione c’è più che altro un problema di memoria selettiva o di afasia a corrente alternata? No, perché l’aedo dem Saviano, che proprio in Rai col suo programma Insider, sta raccogliendo insuccessi d’ascolti, con le sue giaculatorie mirate ad ammantare di altro il flop in viale Mazzini, sembra aprire la strada alla processione del piagnisteo che vede in testa al corte proprio la capitana Elly,. smemorata per l’occorrenza, che sembra dimenticare – come scrive il quotidiano capitolino di Piazza Colonna – che «al momento attuale il Pd detiene undici direzioni Rai, a fronte delle cinque di Fratelli d’Italia, delle otto della Lega e delle tre di Forza Italia».
Il presidio radiofonico di Elly Schlein e compagni
Dunque, al netto di Rai Radio Uno capitanata da Francesco Pionati in quota Carroccio, «ben undici direzioni dem, fra le quali se ne annoverano tre propriamente radiofoniche. Ovvero quella di Radio Rai assegnata ad interim a Flavio Mucciante, già vicedirettore vicario e fedelissimo di Pierferdinando Casini. Quella di Rai Radio Due presidiata da Simona Sala, già direttrice del Tg3 e del Day Time Rai. E quella di Rai Radio Tre affidata ad Andrea Montanari, già direttore del Tg1». Pertanto, se la matematica non è un’opinione ed è sempre la somma che fa il totale (come ci ricordava Totò), il risultato della semplice operazione aritmetica ci dà «tre direzioni radiofoniche in quota dem su quattro».
Rai, TeleMeloni? Se la sinistra discetta da presidi e conduzioni
Nelle more, va detto che nella lunga lista di sedicenti proscritti – al lavoro in redazione e ai microfoni – proprio nell’alveo di un programma su su Radio Due, Simona Sala ha accolto una sua “vecchia conoscenza”. Anche questo lo segnala nel suo informato servizio Il Tempo, che rilancia: «Già responsabile di Oggi è un altro giorno su Rai1, oggi Sala su Radio Due è infatti a capo di un altro programma condotto da Serena Bortone dal lunedì al venerdì: la trasmissione 5 in condotta.
L’immancabile voce dell’antifascista d’antan
Un programma che apre i microfoni di Rai Radio 2 alle libere dissertazioni della paladina di un antifascismo da contrapporre a un fantomatico pericolo fascista (su cui anche ieri da Piazza Pulita su La7 non ha mancato di lanciare l’allarme respingendo ogni tipo di replica e argomentazione di segno opposto, logico o storico che fosse). E “baluardo di resistenza” mediaticamente istituzionalizzato dopo quel capolavoro retroscenista allestito sul caso Scurati.
Altro che TeleMeloni: nel tempio Rai del politicamente corretto la sinistra discetta eccome
Così, il tempio del politicamente corretto, recentemente aperto anche a Francesca Pascale chiamata a discettare sul valore della particella “anti” è salvo. Di più: architettonicamente e mediaticamente presidiato. Ma allora, vale davvero la pena continuare a discutere sull’attendibilità della definizione di nuovo conio TeleMeloni? Ai lettori l’ardua sentenza…
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