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Сентябрь
2024

Codice stradale violato in Austria: ministra slovena lascia il governo

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Una sorta di “lei non sa chi sono io”, che aveva messo in difficoltà il già non saldissimo governo Golob. E che alla fine ha costretto all’angolo la protagonista del caso, che ieri ha deciso di presentare le proprie dimissioni, subito accettate dal premier. Accade in Slovenia, scossa dall’ennesima mini-crisi nell’esecutivo, con interprete principale una ormai ex ministra già al centro di aspre polemiche. Si tratta di Emilija Stojmenova Duh, 38 anni, origini macedoni, fino a ieri alla testa del dicastero della Trasformazione digitale – già pesantemente coinvolta nel cosiddetto “scandalo dei laptop” – che ha rassegnato le dimissioni.

Lo ha fatto, ha affermato lei stessa, per «responsabilità oggettiva» ma con «coscienza pulita», perché lo scandalo che l’ha coinvolta era, a suo dire, una montatura «ben orchestrata per screditarmi». Scandalo che riguardava un caso di violazione del codice della strada, commesso in Austria, che la potente politica slovena avrebbe tentato di insabbiare.

La vicenda, svelata dall’emittente regionale N1, risale al maggio scorso, quando Stojmenova Duh era in viaggio dalla Slovenia a Vienna su un’auto blu del governo sloveno guidata da un agente di polizia, per prendere l’aereo per Ginevra. Viaggio durante il quale, è emerso, sarebbero state infrante svariate norme del codice della strada austriaco, spostandosi in autostrada a una velocità eccessiva e soprattutto usando il lampeggiante blu, atto vietato per un’auto straniera.

Le infrazioni non sono sfuggite alle autorità di Vienna, con la polizia austriaca che, a luglio, si è rivolta al dicastero guidato da Stojmenova Duh, per sapere chi fosse alla guida dell’automobile e per emettere una multa sicuramente salata. E qui iniziano le mosse discutibili. La ministra, secondo la stampa slovena, avrebbe infatti ordinato al suo dicastero di contattare l’ambasciata slovena a Vienna, per “convincere” la polizia austriaca a chiudere un occhio, dato che le infrazioni sarebbero state dovute solo al fatto che l’auto ministeriale si era ritrovata rallentata dal traffico e dunque il suo autista era stato “obbligato” a usare i lampeggianti blu per raggiungere in tempo l’aeroporto.

Alla fine, i desiderata di Stojmenova Duh non erano stati soddisfatti, dato che «il veicolo non era parte di un convoglio protetto dalla polizia» di uno Stato straniero e dunque «il guidatore determinava in autonomia la velocità» del veicolo, aveva concluso il ministero degli Esteri di Lubiana, mentre all’ambasciata era stato suggerito di far sapere a Stojmenova Duh e al suo dicastero di pagare la multa senza indugi, perché «è in gioco la reputazione della Slovenia», ha riportato l’agenzia Sta.

Stojmenova Duh, da parte sua, aveva tentato di sminuire la portata dell’affare, attribuendo tutte le colpe al suo autista-poliziotto e negando sempre ogni addebito. Il caso, tuttavia, era ormai troppo spinoso per rimanere senza risposta, con l’opposizione di centrodestra che da tempo chiedeva le dimissioni immediate della ministra.

Si tratta di una «questione delicata», aveva ammesso anche Luka Mesec (Levica, al governo), mentre il ministro dell’Economia, Matjaz Han, aveva confessato che, se fosse stato per lui, Stojmenova Duh – da mesi accusata anche di malagestione di fondi pubblici nell’acquisto di 13 mila laptop per l’inclusione digitale, un affaire da 6,5 milioni – già non farebbe più parte del team di governo. E alla fine quest’ultimo scenario si è avverato, con la squadra di Golob che perde per strada il nono ministro in due anni, dopo i recenti cambi al vertice di Difesa e Istruzione. —

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