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Сентябрь
2024

Incidente sul lavoro a Parona, morto operaio caduto dal tetto di un capannone

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PARONA. Precipita dal tetto del capannone su cui stava lavorando e muore sul colpo. Non c’è stato nulla da fare per un 50enne di Vigevano, di origini egiziane, che stava lavorando sul tetto di un capannone da ristrutturare. La caduta da circa 8 metri di altezza non gli ha lasciato scampo. Sembra che stesse pulendo i pluviali del capannone quando un pannello è ceduto sotto i suoi piedi.

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L’incidente è avvenuto intorno alle 10.30 di mercoledì 25 settembre alla Intals di viale Lombardia, che produce leghe di alluminio utilizzando metalli di recupero, residui di lavorazione e rottami di raccolta, che altrimenti andrebbero smaltiti come rifiuti.

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Sul posto elisoccorso, automedica, ambulanza, carabinieri e Ats per i controlli sulla sicurezza nei luoghi i lavoro.

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Le reazioni

«Un'altra vittima del lavoro insicuro- commentano le segreterie di Cgil Pavia, Cisl Pavia – Lodi, Uil Pavia e le rispettive categorie dei metalmeccanici e degli edili –. Nella sola Lombardia da inizio anno ci sono stati 44 decessi, secondo i dati Ats, mentre nella provincia di Pavia se ne contano 4. Unitamente a lavoratrici e lavoratori esprimiamo un sincero e profondo cordoglio ai famigliari dell’infortunato. Spetta ora agli enti di controllo l’accertamento delle responsabilità di fatti che non possono essere attribuiti alla fatalità». «Come organizzazioni sindacali – scrivono ancora i sindacati – denunciamo una situazione ormai inaccettabile e chiediamo con forza, ancora una volta, la massima attenzione sulla prevenzione e sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dalle istituzioni e con un impegno preciso dei datori di lavoro. Non sono accettabili ritmi di lavoro eccessivi, non si può operare in assenza di formazione e senza che siano preventivamente attuate le misure di prevenzione da chi ha la responsabilità dell’attività stessa. La prevenzione è in capo all’imprenditore. Per noi l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori è una priorità e bisogna creare le condizioni perché questo non succeda mai più. La cultura della sicurezza e della prevenzione deve diventare un patrimonio per lavoratrici e lavoratori, per le imprese e per le istituzioni. Non si può continuare a morire di lavoro».