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Сентябрь
2024

A Trieste la maxi-spugna in mare assorbe gli idrocarburi  

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Non è solo la plastica a minare la salute del mare. Uno dei principali fattori di inquinamento è rappresentato dagli idrocarburi. Proprio per far fronte a questo problema, è stato creato un kit di speciali spugne FoamFlex capace di ripulire gli olii rilasciati dagli idrocarburi, accidentalmente sversati in mare. Il dispositivo è stato presentato per la prima volta al Marina San Giusto, nelle acque del Molo Venezia, dopo una dimostrazione con gli alunni che frequentano il Collegio delle Dimesse. Un modo per avvicinare i giovanissimi al mare e alla sua tutela.

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Il brevetto è sponsorizzato dalla Water Defenders Alliance che, in collaborazione con LifeGate e l’azienda Pam Panorama, ha consegnato il kit a Marina San Giusto, scegliendo Trieste come prima città nella quale promuovere questa importante novità e utilizzarla così nelle marina del golfo. Il progetto è stato illustrato alla presenza di Andrea Zoratti, direttore generale Pam Panorama, il presidente del Consiglio comunale Francesco di Paola Panteca, il presidente di Marina San Giusto Luca Corbella e la responsabile progetti ambientali LifeGate Lajal Andreoletti che ha spiegato il funzionamento del kit.

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Nel dettaglio, si tratta di dieci spugne di materiale idrofobo lunghe 3 metri ciascuna che, immerse in mare, possono assorbire quasi la totalità degli olii rilasciati dagli idrocarburi. Ogni singola spugna può essere riutilizzata fino a 200 volte per un totale di 6 tonnellate di olii raccolti.

Un contenitore chiamato “strizzatore” permette di scaricare gli olii assorbiti, attraverso una manovella manuale, in modo da poterli consegnare ai consorzi che li riutilizzano per creare così un’economia circolare, basata sul riciclo. L’intero kit può raccogliere fino a 54 mila chili di idrocarburi, permettendo in questo modo una totale pulizia da agenti chimici.

«Abbiamo unito aziende, porti, ricerca e informazione – spiega Andreoletti – per agire su un cambiamento culturale che riguarda la salute del mare. Il mare produce circa metà dell’ossigeno che respiriamo e cattura un terzo delle emissioni di Co2 prodotte, svolgendo un’importante azione di mitigazione del clima. Una delle minacce poco conosciute alla salute delle acque è rappresentata dagli sversamenti accidentali di idrocarburi che hanno gravi effetti sull’ecosistema marino e sulla sua ossigenazione». Secondo i dati dell’Ispra, infatti, nel bacino del Mediterraneo finiscono ogni anno 600 mila tonnellate di idrocarburi, spesso a causa di incidenti durante le rotte. Ecco che un brevetto innovativo e semplice, prodotto dall’azienda bresciana T1Solutions, una piccola realtà composta da giovani professionisti che punta alla salvaguardia del mare e alla diffusione di una corretta informazione, può fornire un supporto adeguato. «È la prima volta che viene creato un kit simile in tutto il mondo – continua Andreoletti – e siamo molto contenti di portare questo brevetto a Trieste».

Non è mancata, come detto, anche la sensibilizzazione ai giovani che ha coinvolto due classi della scuola primaria paritaria Collegio Dimesse di Trieste. Durante l’inaugurazione, infatti, si è svolto il laboratorio “Biologi marini per un giorno” nel quale ogni classe ha partecipato a una serie di attività pratiche che hanno permesso di conoscere la biodiversità del mare del nostro golfo. —

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