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Сентябрь
2024

Spedizione punitiva in carrozzeria: in quattro a processo per l’assalto e il rogo

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Poco più di un mese fa, qualcuno di notte entrò nella sua carrozzeria di Quinto e gli diede fuoco. In fumo andarono diverse macchine e parte della struttura dell’azienda. Danni per oltre un centinaio di migliaia di euro.

Ieri mattina il titolare della carrozzeria Ladi, un kosovaro di 48 anni, è comparso davanti al giudice Mabel Manca come parte offesa in un processo che vede quattro uomini, accusati a vario titolo di minacce aggravate, percosse, lesioni personali aggravate e danneggiamento. Tra gli imputati c’è anche il kosovaro Valmir Gashi, 34 anni (difeso dall’avvocato Mauro Serpico), in carcere assieme allo zio Afrim Manxhuka, 52 anni, perché accusato di aver ucciso, nell’ottobre di due anni fa, un connazionale artigiano Ragip Kolgeci, nel corso di una rissa, a colpi di fendenti e sprangate, per vendicare vecchie ruggini. Con Valmir alla sbarra sono finiti gli albanesi Besmir Ndoj, 34 anni, Anton Kovaci, 32 anni (difesi dall’avvocato Guido Galletti), e il kosovaro Dardan Morina, 31 anni, tutti residenti nella Marca.

I fatti risalgono al 19 ottobre del 2020, in pieno periodo pandemia. Quel giorno, secondo le indagini della procura, in carrozzeria si presentano due albanesi. Hanno la necessità di riparare il paraurti di un’ auto (una Mazda X5 utilizzata, pochi giorni prima, per il furto di tre fucili ad un poligono di tiro ad Agna, ndr) e chiedono al carrozziere di presentargli due preventivi per un paraurti nuovo e per uno usato. Dopo qualche giorno, i due albanesi si presentano in carrozzeria per chiedere se vi sono novità sul paraurti. L’artigiano risponde di no. Scatta allora una prima aggressione. I due albanesi prendono a schiaffi il carrozziere e il fratello che lavora con lui.

Qualche ora più tardi, dopo che gli albanesi se ne sono andati, in carrozzeria si presenta Gashi. «Ti consiglio di fare quello che dicono. Guarda che questi sono pericolosi. Meglio per te se non avverti i carabinieri».

Gashi sembra un intermediario che fa da paciere. Ma in serata, nella carrozzeria arrivano in dieci, con il volto travisato da cappucci e mascherina. Una vera e propria spedizione punitiva. Si accaniscono sul carrozziere e un cliente che non c’entra niente con la vicenda. Danneggiano anche gli uffici. Tra gli aggressori, oltre agli albanesi, l’artigiano riconosce la voce di Gashi. Da qui il suo coinvolgimento. Tra l’altro, il carrozziere, di recente, era stato sentito come testimone di parte civile, nel processo contro Gashi e Manxhuka per il delitto di Fiera. Si torna in aula il 5 novembre. —