«E mi firmi no»: convegno, film e libro su Basaglia a Pavia
Un film, un libro e un convegno per affrontare il tema del disagio psichico nel centesimo anniversario della nascita di Franco Basaglia. Sabato 28 e domenica 29, nelle due giornate di apertura straordinaria per le “Giornate Europee del Patrimonio” promosse dal Ministero della Cultura, la Biblioteca Universitaria di Pavia, diretta da Antonella Campagna, con il patrocinio del Comune, promuove una serie di eventi legati al tema del disagio psichico.
Si comincia sabato dalle 9 alle 12.30 quando in biblioteca si terrà il convegno "E mi no firmo. Franco Basaglia 50 anni dopo" per riflettere, con esperti del settore e operatori sul territorio, sullo stato dell’arte della Legge Basaglia a 50 anni dalla chiusura dei manicomi. Il convegno sarà preceduto dalla proiezione di fotografie di Marcella Milani dal suo libro "Mente captus" sul manicomio di Voghera insieme alle parole lette da Paola Dellabianca. Presieede e coordina i lavori Giampaolo Anfosso, assessore alla sanità di Palazzo Mezzabarba. Introduce lo psichiatra Maurizio Fea; alla presentazione ieri al Mezzabarba ha partecipato anche Riccardo Panella (Spi Cgil).
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«E' un convegno che cerca di far capire come integrare la sofferenza mentale rientri fra i compiti di sviluppo di una società per renderla meno malata – spiega Anfosso – partendo da ciò che ha fatto Franco Basaglia, che ha visto nel manicomio umanità e non scarti da eliminare con la complicità della disciplina psichiatrica. L'opera di Basaglia viene messa in discussione da una proposta di legge che si occupa solo di sicurezza, questione assolutamente importante ma non esclusiva. Pavia è una città di grandi ricchezze, già ne ero consapevole ma lo sto diventando ancora di più ora che sono assessore. A noi tocca solo il compito di fare regia e di coordinarle, come cercheremo di fare in questi due giorni". "E mi no firmo" è la frase detta da Franco Basaglia, quando all'età di 37 anni, nel 1961 entrò nel manicomio di Gorizia come nuovo direttore senza averne mai visto uno prima. Aveva vinto il concorso per quella che sembrava una carriera di serie B. Disse: «Qui ci sono 600 internati ma non c’è più nessuno». Non sono più persone, cittadini, soggetti, vite umane: sono cose. In quel primo giorno l’Ispettore capo del manicomio gli mette davanti il registro delle contenzioni, il librone dove sono scritti i nomi degli internati che la notte precedente sono stati legati al letto. Deve solo firmarlo. Gli porge la penna stilografica e Franco Basaglia la restituisce e dice nitidamente, in veneziano: «E mi no firmo».
Il docufilm
Nel pomeriggio, alle 16.30, si svolgerà la proiezione del docufilm «Storie Oltre Il cancello. Il Manicomio Di Voghera», scritto, diretto e prodotto da Novella Limite, che ricostruisce la storia del Manicomio di Voghera dall’apertura, avvenuta nell’anno 1876, fino alla chiusura post Basaglia, focalizzando l’attenzione sui cambiamenti del sistema manicomiale e presentando alcune testimonianze di ex dipendenti (infermieri e medici) e di parenti di pazienti ricoverati.
Domenica 29 settembre alle 10.30 verrà poi presentato il libro autobiografico di Massimiliano Barioglio "Ritorno alla vita. Viaggio attorno alla Schizofrenia", in cui l’autore racconta il suo percorso dalla scoperta della malattia, a 16 anni, ad oggi e tutta la sofferenza patita negli anni. Ne parlerà la sua editrice Francesca Arcelloni.