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Сентябрь
2024

Castellamonte investe nel look, ci sono i milioni della Regione

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CASTELLAMONTE

Si gettano le basi per la Castellamonte del futuro tra il restyling del piazzale della Rotonda Antonelliana e quello del principale ingresso alla città della ceramica dove attualmente trova spazio l’ex mulino di via Caneva.

Se ne è parlato durante la seduta del consiglio comunale di giovedì 19 settembre. «Dal Fondo di coesione sociale, la Regione Piemonte ha destinato 4 milioni di euro a 27 Comuni delle Unioni montane delle valli Orco, Soana, Sacra, Val Gallenca e Cuorgnè- spiega il sindaco, Pasquale Mazza-. Il presidente Alberto Cirio ha ribadito che tali contributi devono essere stanziati per interventi finalizzati alla crescita del territorio. Circa 300mila euro il Comune di Castellamonte, condividendo il progetto con la Curia di Ivrea proprietaria del piazzale stesso, è intenzionato a destinarli alla riqualificazione del piazzale della Rotonda Antonelliana».

Il monumento è ciò che resta del grandioso progetto di Alessandro Antonelli per la realizzazione della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, una chiesa che sarebbe dovuta essere grande quasi quanto la basilica di San Pietro di Roma.

La costruzione dell'enorme edificio fu iniziata nel 1842. Nel 1846, dopo la realizzazione delle mura perimetrali della chiesa e di parte delle colonne, i lavori furono abbandonati a causa della mancanza di fondi. Come soluzione di ripiego, nello spazio che secondo il progetto originario doveva costituire il presbiterio dell'enorme tempio, venne costruita, in stile neogotico, l'attuale parrocchiale. Le mura esterne furono realizzate con pietre provenienti dal torrente Orco e dal Piova, alternate a mattoni rossi; si tratta di una tecnica costruttiva molto utilizzata in zona all’epoca.

Il nome di “Rotonda” deriva dal fatto che le mura racchiudono uno spazio circolare. Nello spazio definito dalla Rotonda, si svolgono vari eventi, su tutti la Mostra della ceramica. In consiglio comunale, si è tornato a parlare anche della controversa vicenda dell'ex mulino di via Caneva per la quale si è giunti alle battute finali.

«L’iter burocratico è stato lungo- aggiunge il primo cittadino-. Il 18 ottobre ci sarà, finalmente, la firma dell’atto. Si potrà, quindi, partire con la progettazione e l’accensione di un mutuo di 250mila euro. È previsto l’abbattimento dell’edificio per dare un volto nuovo anche all’ingresso principale della città».

L’ormai fatiscente immobile situato in via Caneva 2, in disuso ormai da diversi anni, apparteneva all’ultimo mugnaio, conosciuto a Castellamonte come Gianni el mulinè, i cui eredi hanno rinunciato all’eredità e l’immobile è così passato al tribunale di Ivrea. In prima istanza, per l’acquisizione erano stati richiesti a Palazzo Antonelli 90mila euro, poi scesi a 50mila.

Il Comune ha, quindi, fatto redigere una perizia dalla quale è emerso che il fabbricato è abusivo per la quasi totalità, con irregolarità non sanabili. La trattativa tra amministrazione comunale e tribunale è andata avanti e si è arrivati alla pratica finale con la cessione a costo zero. La municipalità, infatti, acquisirà l’ex mulino alla cifra simbolica di un euro.