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Сентябрь
2024

Rubano escavatori dal cantiere: i residenti li fanno arrestare

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Si erano vestiti con le tute arancioni da operai edili proprio per ingannare eventuali testimoni ed avevano già tolto da due escavatori i gps che avrebbero potuto localizzarli. Mancava soltanto l’ultima fase dell’operazione: caricare i due mezzi sul camion. Ma proprio in quel momento, una pattuglia della polizia, chiamata dai residenti che s’erano accorti dei movimenti sospetti in un cantiere edile di San Liberale, ha mandato a monte il piano: due ladri, l’autista del camion ed uno vestito da operaio, sono stati subito bloccati. Il terzo ha tentato il tutto per tutto salendo in macchina ed ingaggiando un duello ad alta velocità con la polizia.

Alla fine, dopo aver speronato per due volte una pattuglia, anche il fuggitivo M.F., 36 anni di Arzignano, è stato arrestato per tentato furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. I suoi due complici, finiti subito in manette per tentato furto, sono l’autotrasportatore M.D.M., 60 anni di Rossano, e C.F., 39 anni di Foggia (difesi dagli avvocati Andrea Da Roit, Luisa Fiorentino e Alberto Pellizzari).

Il fatto risale a sabato 21 settembre, giorno di riposo, in genere per gli operai edili. Siamo in via Largo Tre Venezie a San Liberale, dove c’è un cantiere edile. Sul posto, verso sera, arrivano un autoarticolato e una Ford Focus con a bordo due uomini, entrambi con la tuta arancione. I due uomini travestiti da operai si mettono ad armeggiare su due escavatore idraulici, posteggiati sulla strada, accanto al cantiere. In realtà, lavorano per staccare i gps dai due mezzi presi di mira. Una volta ultimata l’operazione, inizia la fase di carico dei due mezzi. È in quel momento che un residente della zona, che s’era insospettito della presenza di operai in un cantiere di sabato, segnala al 113 i movimenti sospetti.

Passano pochi minuti e sul posto arrivano un paio di pattuglie. L’autista e uno dei due ladri vestito da operaio vengono subito bloccati e arrestati. Il terzo, che si trovava vicino alla Ford Focus con la quale era arrivato sul posto, riesce a mettere in moto l’auto e a scappare con una manovra spericolata e ad altissima velocità.

Scatta così un inseguimento con il ladro, M.F., che al volante compie delle manovre folli. Percorre le rotonde contromano, salta gli stop e rischia di investire i passanti. Per due volte sperona le auto di servizio della polizia. Fino a quando prova l’ultima disperata mosso di cambiare direzione, buttandosi in un parcheggio di un bar cinese. Lì, per la seconda volta sperona una volante, terminando così la fuga.

Il bilancio è di tre operai arrestati per il tentato furto dei due escavatori e per M.F. c’è anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

Ieri mattina, in un’aula del tribunale di Treviso, il processo per direttissima nel corso del quale il giudice Laura Contini ha convalidato l’arresto dei tre ladri ed ha disposto per tutti la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza (il pm Davide Romanelli aveva chiesto invece gli arresti domiciliari). A M.F., protagonista della fuga in auto con speronamento delle pattuglie della polizia, è stata applicata anche la misura dell’obbligo di firma.