Chiuso per due mesi il night club di via Piave: sanzioni per oltre 6 mila euro
Chiuso per due mesi il locale a luci rosse "Ultima Fermata" di via Piave. Rintracciato all'interno un immigrato irregolare, trovata droga nascosta nel divano e riscontrate irregolarità amministrative.
Il provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande al titolare del locale, a firma del questore Marco Odorisio, è stato notificato nella serata di lunedì 23 settembre, dal personale della Squadra amministrativa della Questura di Padova, unitamente a personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
Alla base della decisione vi è la necessità di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale venutasi a creare nel tempo, a causa di condotte illecite rilevate nei pressi ed all’interno del citato circolo.
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In particolare, nel corso della notte di sabato 21 settembre, a seguito delle segnalazioni pervenute da parte dei residenti della zona circa la presenza di avventori ubriachi ed in stato di alterazione da verosimile abuso di sostanze stupefacenti, che arrecavano disturbo durante le ore notturne, il questore ha disposto un mirato servizio di controllo straordinario da parte del personale della Squadra Amministrativa, unitamente a personale della Squadra Mobile e dell’Unità Cinofili.
Nel corso delle attività di controllo, personale della Squadra Mobile ha identificato un 30enne di origine tunisine, con numerosi precedenti di polizia a carico in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, rissa, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi ed invasione di terreni il quale, privo di documenti, è stato accompagnato in Questura e, a seguito degli accertamenti e sviluppi investigativi, è stato tratto in arresto per essere rientrato illegalmente nel territorio nazionale dopo essere già stato allontanato nel 2021.
Lo stesso è stato trattenuto a disposizione della Procura della Repubblica di Padova per la celebrazione del rito per direttissima, a seguito del quale, successivamente alla convalida dell’arresto, è stato sottoposto alle verifiche amministrative relative alla sua posizione sul territorio dello Stato da parte dell’Ufficio Immigrazione ed è stato poi collocato, con provvedimento del questore di Padova, presso il Cpr di Milano, grazie all’assegnazione di un posto in un Cpr. sul territorio dello Stato da parte della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.
Durante le fasi del controllo, personale della Squadra Cinofili ha trovato, occultata tra i cuscini di un divano, sostanza stupefacente risultata poi essere hashish e sottoposta a sequestro a carico di ignoti.
Sono stati inoltre identificati gli avventori presenti, 15 in tutto, tra cui 9 con precedenti di polizia per reati di minaccia, spaccio di sostanze stupefacenti, furto, danneggiamento, appropriazione indebita, porto abusivo di armi e ricettazione.
L’attività ispettiva ha consentito di riscontrare, altresì, la presenza di due avventori non in possesso della tessera associativa i quali erano intenti a consumare bevande alcoliche, mentre un socio stava fumando in una zona in cui era presente il divieto di fumo.
Gli operatori hanno riscontrato anche la mancanza delle tabelle alcolimetriche e dei precursori alcoltest.
Per le violazioni accertate verranno elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 6 mila euro.
Inoltre, alla luce delle pessime condizioni igienico sanitarie riscontrate nel corso dell’ispezione, seguirà una specifica segnalazione agli organi competenti.
Considerata, pertanto, la necessità di provvedere con urgenza alla chiusura temporanea dell’attività, per interrompere la complessiva situazione di illegalità e pericolo, la licenza del titolare dell’esercizio, cittadino italiano 65enne, è stata sospesa per 60 giorni.