Caro Dan, qui qualcosa non torna
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Caro Dan, qui qualcosa non torna. Vada per la legge non scritta del calcio dove a pagare è sempre (o quasi) l'allenatore, ma le scelte fatte dai suoi dirigenti hanno avuto un peso specifico nelle dinamiche giallorosse. O no!? Spieghiamo...Si poteva decidere di andare avanti o meno con De Rossi, si poteva scegliere un altro allenatore a inizio stagione dopo aver chiuso quella passata con l'ex centrocampista al timone. Si poteva, ma non si è fatto, forse per debito di riconoscenza visto che il nome di De Rossi era servito eccome quando, sempre i suoi dirigenti, avevano deciso di chiudere la stagione Mourinho . Lì, in quel frangente, poter spendere il nome di Daniele era stato comodo e aveva messo a tacere ogni dissapore: perché tra i romanisti DDR non si discute. No, invece si è deciso di andare avanti con lui, anzi di costruire proprio attorno alla sua figura una nuova Roma fatta di qualità e uomini giusti al posto giusto.
Poi qualcosa nel mercato è andato storto (o forse dritto visto che fatichiamo a definire " negativa " la scelta di Dybala di restare a Roma ) e tutto è cambiato e su De Rossi è iniziato il tiro al piccione (come successo con altri prima di lui a Trigoria: vedi Mou, Pinto, Wandell e Pietrafesa e i " suoi fratelli "). Quattro giornate, tre punti (tra i quali un gran pareggio con la Juve a Torino) non possono essere sentenza o bilancio di una stagione. No, De Rossi ha pagato altro, era già deciso e basta con le " veline " al veleno partite da chissà quale forno capitolino e piombate sul web di fantomatiche risse nello spogliatoio. Ha pagato semmai il non feeling proprio con gli stessi dirigenti ai quali lei, caro Dan, ha messo in mano la Roma . Quindi, caro Dan, quel "scelta difficile ma necessaria per puntare subito ai trofei" spiattellato ieri nel solito comunicato ufficiale, suona quantomai stonato. Perché il pesce puzza sempre dalla testa e non basta a cavarsela qualche dimissione...O forse sarebbe meglio dimissionata.