Fa rifornimento e “gonfia” i costi del carburante con la complicità del benzinaio: nei guai ex impiegato dell’università di Udine
Il suo compito, nell’ambito dell’Università di Udine, era gestire le auto di servizio, rifornimento di carburante compreso. Ma avrebbe approfittato di questo suo ruolo, architettando un sistema che gli permetteva di guadagnare del denaro dopo ogni visita al benzinaio.
Ieri mattina il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Udine, Giulia Pussini, ha rinviato a giudizio Pietro Florio, sessantenne palermitano residente a Tolmezzo. È accusato di peculato, falso in atto pubblico, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
L’uomo, difeso dall’avvocato Claudio Congedo del foro di Palermo, sostituito in aula dal collega Federico Carnelutti, difensore d’ufficio dell’altro imputato, il gestore della pompa di benzina, Ali Ejaz, irreperibile, aveva chiesto al giudice il non luogo a procedere. Comparirà davanti al tribunale in composizione collegiale il prossimo 19 novembre. Dovrà spiegare i trentuno rifornimenti “gonfiati” per un totale di 499,49 litri eccedenti, effettuati tra il 15 novembre 2022 e il 10 febbraio 2023 nell’area di servizio Ip di Reana del Rojale. Per riuscirci, secondo la ricostruzione accusatoria, aveva stretto un accordo con Ejaz.
Nel procedimento si è costituita parte civile l’Università di Udine, rappresentata dall’avvocato Stefano Buonocore (sostituito in Aula Gianluca Taiani). Dalla vicenda è scaturita anche una causa di lavoro tra l’ex dipendente a l’Ateneo .
Stando alla ricostruzione dell’accusa, l’imputato si recava nel distributore di Reana utilizzando una carta carburante diversa per ogni vettura intestata all’ateneo registrando un quantitativo più alto di benzina o di gasolio rispetto a quello realmente inserite nel serbatoio.
Sono stati portati degli esempi concreti: Florio metteva 20 litri nell’auto facendone però risultare nella carta carburante più del doppio, e nel caso specifico 57 litri. In questo modo il costo del rifornimento risultava essere di 104 euro contro i 20 euro effettivi.
Come ricostruito dai carabinieri del Norm di Udine, l’imputato si faceva consegnare in contanti i 70 euro di differenza, lasciando una “mancia” di 10 euro al benzinaio complice. I militari, dopo l’ennesimo rifornimento “gonfiato” hanno fermato Florio nei pressi dell’Ip di Reana lungo la statale 13. Quest’ultimo, alla vista dei carabinieri, ha letteralmente fatto a pezzi lo scontrino. Nell’occasione è stata accertata l’appropriazione di una somma pari a 83 euro a danno dell’ateneo friulano.
Da quanto ricostruito dai militari del Norm, l’imputato poteva disporre di sette mezzi: una Peugeot Partner, una Dacia Dokeer, una Fiat Doblò e quattro Fiat Punto.