Trevigiani più ricchi, aumentano risparmi e nuovi investimenti
Sale il risparmio dei trevigiani, sia in termini di liquidità che di titoli: la Marca è riuscita a mettere da parte i propri averi e lo ha fatto di più delle altre città venete. E ci è riuscita nonostante l’inflazione e la crisi internazionale.
In sei anni il risparmio delle famiglie trevigiane tra conti correnti e investimenti in titoli e azioni è salito di quasi diecimila euro, ovvero del 33%, percentuale che consacra la provincia al quarto posto a livello nazionale e prima in Veneto, davanti a Vicenza, Belluno, Padova, Venezia e Verona, che comunque, a onor del vero, si posizionano tra le prime venti d’Italia, secondo una classifica stilata dal Sole 24 Ore su dati Infostat Banca d’Italia. Andando nello specifico e guardando i numeri da un altro punto di vista emerge che i trevigiani nel 2024 si ritrovano più ricchi rispetto al 2018.
A certificarlo sono gli importi: la somma media in conto corrente in sei anni passa da 18.500 a 22 mila euro. Ma ancor più eclatante è la media delle somme investite dalle famiglie in titoli, che passa da 9.600 euro a 15.400.
Sommando entrambi i valori, dal 2018 ad oggi la ricchezza media delle famiglie consumatrici, quella cioè derivante da deposito e i titoli, passa quindi da 28.100 a 37.400 euro. Quasi 10 mila euro in più, che di questi tempi non è male, considerando che il trend nazionale è, invece, inverso: in ben 68 province italiane su 103, i conti correnti delle famiglie chiudono in calo. Colpa dell’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto.
A Treviso sembra che l’aumento dei prezzi non abbia sortito effetto, anche se il risparmio si potrebbe leggere come effetto dell’inflazione: troppo rischioso acquistare in momenti di crisi come questo, meglio non spendere e mettere via quello che si ha, in attesa di tempi migliori.
Per arrivare a scattare questa fotografia ci siamo affidati ai dati Infostat Barca d’Italia, rielaborati dal Sole 24 Ore: in termini nominali, nelle tasche delle famiglie trevigiane confronto a sei anni fa ci sono più soldi. Ma i numeri dicono anche che le modalità di risparmio sono cambiate. A crescere, in questi ultimi sei anni, sono stati soprattutto i risparmi investiti in titoli, complice anche il grande ritorno dei Btp.
Nel Trevigiano gli investimenti in titoli di Stato sono aumentati del 60% in sei anni, il che significa che gli investimenti delle famiglie sono aumentati di 5.800 euro per nucleo. Invece i conti correnti, pur aumentando, hanno avuto un differenziale più basso perché dal 2018 al 2024 sono aumentati del 19%, ovvero di 3.500 euro.
Diverso è, infine, il tema per quanto riguarda il potere d’acquisto, Treviso in sei anni lo ha visto aumentare dell’1,7%. Non molto, ma rimane comunque un dato estremamente positivo, se lo si rapporta alla media nazionale, dove il potere d’acquisto non solo non è cresciuto, ma è diminuito dell’1,8%.
Come possiamo spiegarci questi aumenti? In generale, nella Marca la ricchezza pro capite è più elevata confronto ad altre province italiane e questo accelera la corsa ai titoli in custodia: gli investimenti potrebbero portare a rendimenti maggiori rispetto al conto.
La stessa considerazione è stata fatta dagli economisti per spiegare l’aumento esponenziale dei prezzi nei comparti indispensabili come gli alimentari e bevande non alcoliche, le spese sanitarie e legate alla salute e le spese relative all’istruzione.
Treviso ha un reddito pro capite tra i più alti d’Italia e con un’alta concentrazione di benestanti, questo presuppone stili di consumo lontani dal paniere Istat, così il tasso di inflazione è maggiore rispetto ad altre zone perché è trainato da persone con indicatori sociodemografici alti e dal conseguente stile di vita.