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Сентябрь
2024

Padova, studentessa investita in via Belzoni: è in coma

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È ancora in condizioni gravissime la studentessa di 17 anni che sabato mattina è stata investita da un’auto in via Belzoni mentre andava a scuola.

La ragazza, che abita nel Camposampierese, è stata operata alla testa con un lungo e delicato intervento nel reparto di neurochirurgia: lunedì pomeriggio si trovava ancora in coma farmacologico.

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Ora tutto dipende da come il suo giovanissimo organismo reagirà alla fase post operatoria. L’operazione è stata necessaria per tamponare l’emorragia causata dal violento impatto con l’automobile, guidata da un dipendente dell’università. L’automobilista, appena dopo aver visto la ragazza sanguinante a terra, ha avuto un importante choc da cui non si è del tutto ripreso.

Nel frattempo i genitori e alcuni compagni di scuola alle 20.30 di lunedì sera hanno partecipato a una veglia di preghiera nella chiesa parrocchiale di Camposarsego. L’auspicio, quello che la ragazzina possa tornare sui banchi di scuola quanto prima.

La preside dell’istituto Selvatico, Giovanna Soatto, continua a restare in contatto con i genitori della studentessa e mantiene informati i compagni di classe su ogni sviluppo: «Tutti qui a scuola siamo in ansia per la sorte della ragazza di quarta ancora ricoverata in ospedale», spiega la dirigente, da poco assegnata al liceo artistico della città del Santo.

«Nello stesso tempo sto facendo il possibile per cercare di far modificare già nelle prossime settimane la viabilità lungo tutta via Belzoni – spiega Soatto – e in particolare nel tratto che va dall’incrocio con via Giuseppe Jappelli con quello del Portello. Già sabato ho inviato una mail pec al settore Mobilità del Comune, e sto aspettando una risposta in tempi brevi affinché il drammatico episodio accaduto sabato mattina davanti all’ingresso del liceo non si possa più ripetere».

Quindi la dirigente del Selvatico prosegue: «D’altronde sia i residenti che i commercianti della zona da anni chiedono dissuasori più pesanti, una segnaletica più efficiente e l’obbligo per le auto di non superare i trenta chilometri all’ora».

Infine Soatto conclude: «Ma adesso è il momento di pensare innanzitutto alla salute della studentessa che è ancora in prognosi riservata e combatte per la vita. Speriamo che si risvegli dal coma il prima possibile e possa tornare a sedersi al suo banco a fianco dei compagni con i quali ha già trascorso tre anni di studi».