Centinaio: «Nascerà un tavolo di crisi per la peronospora»
STRADELLA
Partiranno lunedì i sopralluoghi della Regione nei vigneti oltrepadani flagellati dalla peronospora per verificare le segnalazioni danni. Intanto, venerdì sera, dal palco del Vinuva di Stradella, il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio, ha annunciato la richiesta di un’unità di crisi con ministeri e Regione per affrontare l’emergenza. Mentre è iniziata la vendemmia delle uve rosse, infatti, in alcune zone ci sono perdite del 70-80%.
L’allarme
«Sarà mia cura il prima possibile coinvolgere parlamentari e ministeri interessati per creare un tavolo di crisi sul territorio – la proposta di Centinaio -. I nostri produttori non possono essere abbandonati». Dal Vinuva arriva anche l’appello delle associazioni di categoria: «I danni in alcuni territori sfiorano il 70/80% - ha ricordato Roberto Giaredi di Coldiretti Pavia -. E anche dove la produzione è stata salvata i costi per i trattamenti sono stati enormi. Faremo di tutto per sostenere le aziende in questo momento». Il presidente provinciale Cia, Carlo Emilio Zucchella, ha chiesto ai politici «di pensare a strumenti nuovi per supportare aziende, che non devono essere una “mancia”, ma fondi per investimenti strutturali sul territorio».
«Solo ora stiamo capendo la portata potente e drammatica della peronospora – ha aggiunto Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia -. Bisogna trovare soluzione per mettere all’Oltrepo di proseguire nel cammino di rilancio, ma servono risorse e una visione nuova». I politici presenti, i consiglieri regionali Ruggero Invernizzi e Claudio Mangiarotti e il presidente della Provincia, Giovanni Palli, hanno ribadito l’impegno «a fare squadra per affrontare le emergenze che stanno colpendo il comparto agricolo». «Il flagello della peronospora rischia di portare alla cessazione di molte aziende con il conseguente abbandono delle aree vitate – ha concluso il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona -. Propongo di organizzare a Stradella un’iniziativa congiunta per aprire un confronto su quali iniziative intraprendere. Al tavolo sarebbe opportuno far intervenire le istituzioni preposte alla ricerca perché, se il clima cambia, occorre avviare studi per rinnovare le procedure per proteggere la vite». —
Oliviero Maggi