Udine, polizia locale in sciopero. L’adesione è stata totale nonostante le divisioni: ecco le ragioni della protesta
Lo sciopero ha raggiunto il suo scopo. Nel giorno della “Maratonina Città di Udine” l’intero corpo di polizia locale (a eccezione degli agenti precettati) ha incrociato le braccia. «Con un’adesione del 100% l’amministrazione comunale dovrà ascoltarci», sono state le parole dei sindacati, riunitisi in un doppio presidio sotto la sede municipale. Uniti nel voler tutelare il personale della municipale ma divisi nella protesta: da un lato la Uil Fpl Fvg rappresentata da Stefano Bressan, dall’altro Fp Cgil, Cisl Fp, Cisal Enti locali Fvg con Federico Fortin, Giovanni Di Matola e Federico Ruvolo.
«Siamo come una coppia in crisi – si è lasciato scappare uno di loro – costretti a convivere nella stessa casa ma in stanze da letto diverse». Ecco perché, durante la manifestazione di ieri, i due gruppi sindacali hanno fatto sentire la propria voce in momenti diversi durante la mattinata.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14654055]]
«In pochi mesi è il secondo sciopero con un’adesione al 100% dei dipendenti di un determinato servizio del Comune di Udine – ha ricordato Di Matola richiamando l’astensione al lavoro di qualche mese fa degli educatori dei nidi comunali –. A questo punto la nostra speranza è che finalmente ci sia un assessore dedicato ai problemi del personale, dando il via a relazioni sindacali finora inesistenti. Chiediamo solo ciò che spetta agli agenti, e cioè il pagamento delle indennità di ordine pubblico e delle indennità giornaliere non ancora corrisposte».
Un’istanza portata in piazza dagli stessi agenti, presenti sotto il municipio: «Il nostro lavoro è cambiato e oggi siamo chiamati a svolgere veri e propri servizi di sicurezza urbana. Chiediamo ci venga corrisposto quanto previsto dal contratto. Chi lavora in città rischia molto di più rispetto a chi opera nei Comuni limitrofi, ma il compenso è praticamente lo stesso», ha assicurato uno degli agenti.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14654706]]
Dure le parole di Bressan, a riprova della distanza tra le diverse sigle sindacali: «Lo sciopero poteva essere evitato se il Comune si fosse mosso prima, in modo responsabile e rispettoso. Non ci fermeremo e continueremo con le nostre vertenze. In questa vicenda hanno una responsabilità le altre organizzazioni sindacali, che non presentandosi alle contrattazioni con l’amministrazione solo per motivazioni politiche che nulla hanno a che vedere con la tutela dei lavoratori, hanno finito per rallentare l’iter della trattativa».
In via Lionello, a portare la solidarietà agli agenti della polizia locale, sono arrivati anche i consiglieri di opposizione Francesca Laudicina (Lega) e Luca Vidoni (FdI): «Questa giunta deve iniziare ad ascoltare le richieste degli agenti – hanno affermato –. È il momento che il sindaco ceda la delega al Personale per far funzionare al meglio le cose. Altrimenti potremmo trovarci di fronte a nuovi “casi Maratonina”, risolti solo grazie all’intervento di questore e prefetto, che ringraziamo».
Da parte sua, l’assessore alla polizia locale, Rosi Toffano, ha dichiarato: «Lo sciopero è ovviamente legittimo e va rispettato, così come va rispettato il difficile lavoro della polizia locale di cui sono testimone. Sono certa comunque – è la sua chiosa – che le competenti articolazioni amministrative del nostro Comune saranno in grado di soddisfare le aspettative degli agenti della polizia locale trovando un punto di incontro».