La proposta di Reato: «Limitazioni ai turisti nelle gondole traghetto, la precedenza ai residenti»
Per battere il moto ondoso occorrono controlli severi. Ma bisogna anche tornare all’antico. Aumentando le gondole e i traghetti in Canal Grande, e ponendo così un efficace disincentivo alla velocità delle barche a motore e alle onde.
È questa da sempre la ricetta di Aldo Reato, 69 anni, per anni presidente dei bancali, cioè capo dei rappresentanti della categoria dei gondolieri in ogni traghetto. Adesso Reato è diventato consigliere comunale, nominato dal sindaco Luigi Brugnaro consigliere delegato “alla gondola e alla sua valorizzazione nel sistema di mobilità della città”.
Giudecchino, famiglia socialista di maestri vetrai ed ex giocatore di rugby, è stato presidente dei gondolieri dal 2009 al 2018. Lasciando poi il posto a Andrea Baldi.
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Reato, è di questi giorni la polemica sul fatto che i veneziani non riescono più a montare sulle gondole traghetto. I gruppi dei turisti bloccano le imbarcazioni e impediscono ai residenti anche di salire in gondola, come successo venerdì a Santa Sofia durante lo sciopero Actv.
«È un problema reale, ce lo hanno segnalato molti cittadini. Il mio impegno è quello di affrontare questa questione al più presto, sensibilizzando i colleghi gondolieri, ma anche le guide turistiche».
Occorrono decisioni concrete.
«Credo si dovrà giungere presto a una limitazione per i turisti. La gondola porta 12 persone. Se ci sono gruppi in fila possono salire in sei, gli altri posti si lasciano ai veneziani. Non ci sono le corsie priority come per i vaporetti ma questo può funzionare. Applicando il buon senso e parlando con tutti».
Bisogna anche che il servizio sia adeguato. Spesso in traghetto funziona una sola gondola anche nelle ore di punta e al sabato.
«Ne parleremo con i responsabili. La strada è quella di potenziare il servizio di gondola».
Come?
«Beh, abbiamo in costruzione tre nuove gondole da parada che saranno pronte per l’anno prossimo. Andranno a rinforzare il servizio nei principali traghetti della città, come in parte è già stato fatto».
Poi?
«Entro l’anno apriremo un nuovo traghetto di gondole in Canal Grande. Prima dobbiamo parlarne con la categoria, convincere che è una buona cosa per tutti e un servizio indispensabile alla città».
Ai gondolieri il lavoro non manca. Come pensate di far vedere la vostra vicinanza alla città?
«Allora, intanto potenziando i traghetti come abbiamo detto. Poi organizzando manifestazioni in cui portiamo in gondola anziani e bambini. E poi tornando alle regate, che sono le nostra tradizioni».
Cioè?
«Domenica 6 ottobre torna ad esempio la regata dei Traghetti. Si svolgeva sempre il 25 aprile, quest’anno è saltata per la concomitanza della visita del papa. Adesso la riproponiamo. In Canal Grande si daranno battaglia dieci gondole a quattro remi con a bordo i gondolieri di tutti gli stazi cittadini. Mi pare un bel segnale. Poi a dicembre torneremo con un’altra regata, dedicata a Aldo Rosso, mecenate e benefattore della voga, presidente dell’Ente gondola scomparso qualche anno fa. Infine abbiamo rimesso in piedi la festa del gondoliere anziano dove ricordiamo l’attività di colleghi illustri».
Resta il servizio quotidiano. Per incentivare l’uso della gondola e dei traghetti occorre che questo sia efficiente.
«Ripeto, è un impegno che mi prendo oggi come delegato. Dobbiamo fare in modo che la gondola resti il simbolo di Venezia nel mondo. Ma anche che svolga la sua funzione di servizio pubblico per la città. Traghettando veneziani e turisti da una parte all’altra del Canal Grande. Credo troveremo il modo per rendere questo trasporto sempre più efficiente e moderno. Senza dimenticare che più gondole ci sono in Canale, più motoscafi vaporetti e barche da trasporto sono costretti ad andare piano».