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Сентябрь
2024

Il Chiarbola-Ponziana festeggia i primi 50 anni con la sede ristrutturata e la medaglia di bronzo

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È stata riqualificata la “casa” del Chiarbola-Ponziana, l’associazione sportiva dilettantistica punto di riferimento del rione. La struttura, che versava in pessime condizioni, è stata ristrutturata con una spesa di 450 mila euro ed è stata presentata alla cittadinanza. L’assessore allo Sport Elisa Lodi ha conferito la Medaglia bronzea del Comune all’associazione, che festeggia il suo 50esimo anniversario.

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La palazzina, situata all’interno del comprensorio sportivo tra via Norma Cossetto e via Capodistria, e intitolato a don Dario Chialven, uno dei fondatori del Chiarbola calcio nel dicembre del 1974 – ironia della sorte, lo stesso anno del mitico derby tra Triestina e Ponziana vinto dai biancocelesti, davanti a 20 mila spettatori assiepati al Grezar – ha al suo interno gli spogliatoi, l’ufficio della presidenza, la segreteria, i bagni, il bar e una saletta attigua. Anche i colori dell’edificio, bianco e celeste, rispecchiano l’appartenenza ai colori della storica società sportiva.

La riqualificazione della sede si aggiunge all’inaugurazione, nel marzo del 2019, del rinnovato campo di calcio a sette. Insomma, una struttura rinnovata, circondata da grandi edifici popolari, piena di ragazzi che hanno voglia di giocare a calcio in maniera strutturata.

Ad accogliere gli ospiti il presidente del sodalizio biancoceleste Roberto Nordici e la vice presidente Veronica Manosperti. Nordici ha ricordato quando, sette anni fa, ha accettato la sfida di risollevare le sorti della società sportiva, caduta in uno stato quasi comatoso: «Abbiamo preso in mano la società e l’abbiamo risollevata. Quando siamo arrivati la prima squadra era in Prima Categoria, ora è in Eccellenza e, alla fine dello scorso campionato, è stata la seconda squadra di Trieste meglio classificata, dopo la Triestina in serie C. E questo senza la necessità di sponsor, ma grazie a una gestione oculata delle risorse. Siamo una società sana, gestita in modo manageriale. E spingiamo molto sul settore giovanile: al nostro arrivo c’erano 52 iscritti, oggi sono 150».

Il problema della società è che, pur avendo inaugurato la riqualificata sede sociale, non avendo a disposizione un impianto sportivo per il calcio a 11 “casalingo”, da anni è costretta a girovagare per la provincia sia per le partite ufficiali che per gli allenamenti. Quando la soluzione sarebbe a poche centinaia di metri dal “Don Dario”: parliamo del “Ferrini”, una struttura che era la casa del Ponziana, ma che, dal 2015, versa in uno stato di quasi completo abbandono ed è vittima di atti di vandalismo. Sembrava che con la Triestina di Biasin potesse tornare a nuova vita, con un ambizioso project financing da 11 milion; poi con la scomparsa dell’imprenditore australiano di origini triestine, è calato il sipario.

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Il Chiarbola Ponziana intanto ha raccolto anche duemila firme per certificare l’interesse a ritornare a calcare il manto erboso sintetico del “Ferrini”. E Manosperti ha raccontato all’assessore Lodi le problematiche che la società sportiva deve sopportare proprio per la mancanza di un impianto a disposizione.

«Le risorse regionali inizialmente previste per il project financing, ossia 1 milione e 200 mila euro - ha spiegato Lodi - ci sarebbero già. La nostra idea è quella di riqualificare il “Ferrini” con l’impostazione esistente, differentemente da quanto previsto dalla Triestina. Il progetto di fattibilità che abbiamo prevede lavori per tre milioni di euro. A tal proposito abbiamo chiesto all’assessore regionale Pierpaolo Roberti, in sede di concertazione, con una delibera di giunta della scorsa settimana, un finanziamento di 1,9 milioni di euro in modo tale da procedere al completamento nella sua interezza». —