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Сентябрь
2024

Case di riposo in provincia di Venezia, rette proibitive per otto anziani su dieci

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Quanti anziani possono affrontare, con la propria pensione, le rette delle case di riposo? Dei circa 227 mila pensionati veneziani, quelli che possono coprire la retta media con la sola pensione sono il 18,7%. E in assenza di impegnativa di residenzialità, contributo regionale erogato agli ospiti non autosufficienti dei centri servizi, il numero scende a uno spaventoso 3,7%.

Un fenomeno che mette in luce una profonda discrepanza tra le esigenze (sia economiche che sociali) degli anziani e il sistema welfare attuale. «Se non si cambia radicalmente la direzione i costi verranno sempre scaricati sulle famiglie», sottolinea il segretario generale Spi Cgil Venezia Daniele Tronco.

Considerando poi che i redditi dei lavoratori dipendenti spesso sono di poco superiori alle pensioni. Secondo il recente rapporto condotto da Cgil, Cisl e Uil, i territori delle Usl 3 e 4 risultano avere le rette più costose dell’intera regione, segnando il picco record di 168 euro al giorno in una struttura del Veneziano (in assenza di impegnativa).

E ancor peggio se la passano le donne che hanno pensioni con importi minori: sono solo il 10% possono permettersi il costo della retta in presenza di impegnativa (senza impegnativa un residuale 1,6%).

I numeri come sempre parlano chiaro e analizzando le tariffe delle rsa, nella Usl 3 la retta media è di 68,99 euro al giorno (con impegnativa), che sale a 98,08 senza impegnativa: al mese si tratta, rispettivamente, di un esborso di 2069 70 euro e quasi 3000.

Da questi dati, però, risulta spesso escluso il costo dei servizi “extra”, necessari al vivere quotidiano (come lavanderia, barbiere, quotidiani d’informazione). In definitiva, analizzando le classi d’importo pensioni, anche gli anziani che percepiscono pensioni medio alte ( fino a 2.500 euro lordi mensili), non si possono permettere la retta media nemmeno con l’impegnativa regionale.

«Sovrapponendo i dati Inps sulle pensioni», riposta la ricerca, «risulta evidente la sproporzione tra il costo delle strutture residenziali e gli assegni percepiti dalle anziane e anziani veneziani».

Questa differenza tra entrate e spese crea quindi un’enorme pressione finanziaria sulle famiglie, spesso chiamate a contribuire in maniera significativa per garantire ai propri cari un’assistenza adeguata.

Un «fardello finanziario» che a volte conduce a scelte alternative, come l’assistenza domiciliare o il ricordo a badanti. «Da anni ribadiamo la necessità di un intervento sulle strutture residenziali e su quelle ad esse alternative e complementari» aggiunge Tronco, «un ulteriore dato allarmante è che su 100 persone che avrebbero diritto al contributo della Regione per accedere alle strutture residenziali, 13 ne vengono escluse per assenza di fondi destinati».

Di fronte al forte aumento di anziani over 85, e all’aumento dell’aspettativa di vita, non corrisponde un altrettanto dato positivo sulla programmazione della Regione.