Dal laghetto alla valle delle azalee: così si presenterà il giardino Viatori di Gorizia
Tra i tanti cantieri cittadini c’è anche quello che riguarda il giardino Viatori, senza dubbio uno degli incanti di Gorizia, al centro di lavori di messa in sicurezza e di valorizzazione che finiranno nel marzo del 2025. Almeno per il 90 per cento, a quanto afferma Alberto Bergamin, il presidente della Fondazione Carigo che ne è diventata proprietaria in seguito alla morte di Lucio Viatori, ideatore del giardino, avvenuta nel 2014.
L’unico punto che non sarà terminato per difficoltà tecniche è il collegamento tra la valle delle azalee e la Groina che peraltro non riveste un ruolo di primo piano per il giardino, mentre la stessa valle, una delle sue parti più iconiche, risultando ormai danneggiata e inglobata dal bosco, sarà ripiantata mantenendo però ben salda l’impronta che le diede il professor Lucio. Alla stessa maniera, sarà rifatto il laghetto, simile all’originale. A proposito: le carpe e le altre specie che dimoravano nelle sue acque hanno al momento trovato collocazione altrove, al pari delle tartarughe: gli animalisti, insomma, possono star tranquilli.
Il costo complessivo delle operazioni, nell’estate del 2020, era stato stimato in 600 mila euro, suddivisi in tre annualità. Le criticità, tuttavia, non sono mancate: il Covid ha impedito qualsiasi tipo di intervento per quasi due anni, il superbonus 110 per cento ha creato difficoltà enormi nel reperire ditte che li potessero svolgere e le conseguenze del conflitto russo-ucraino hanno poi causato notevoli rincari dei prezzi. Pertanto, quando i lavori finiranno, la spesa andrà ad aggirarsi sul milione di euro, al di là di quella per la manutenzione ordinaria, di circa 120 mila euro l’anno e di quella per l’acquisto di altre piante, specialmente da fiore, che continueranno a rappresentare la vera eccellenza del giardino.
A occuparsi della sua riqualificazione sono in primis l’ingegnere Matteo La Civita, consulente scientifico sugli aspetti botanici e paesaggistici, e il dottore forestale Massimo Cainero, dello studio Causero e Spadetto di Udine, che gestisce invece la parte infrastrutturale. Per il resto, la Regione si è impegnata a riqualificare l’attuale strada di accesso, che sarà di competenza comunale, con il relativo impianto luci. Sempre la Regione realizzerà il parcheggio nell’area adiacente alla Stazione forestale. Il parcheggio, in particolare, avrà un centinaio di posti auto oltre a spazi per i camper e sarà funzionale pure per il parco Piuma.
Sarebbe stato sciocco, per Bergamin, valorizzare il giardino Viatori qualora non lo si potesse dotare di un posteggio ad hoc. Anche perché l’intenzione del presidente della Fondazione è di rendere il giardino fruibile pure per eventi spettacolistici all’aperto, nell’area della vecchia piscina, ora terrazza panoramica verso Gorizia-Nova Gorica. Per l’irrigazione dei 2 ettari e mezzo di terreno, al momento si usa ancora (con molta parsimonia) l’acquedotto, ma c’è l’impegno del Consorzio di Bonifica a ovviare al problema. Un’altra intenzione di Bergamin è di aprire il giardino per un periodo dell’anno più ampio rispetto a quello delle fioriture. Ovvio, non sarà possibile un abbattimento totale delle barriere architettoniche, ma di sicuro i suoi ambienti saranno più accessibili a coloro che soffrono di difficoltà motorie e i lavori di messa in sicurezza sono evidenti.
Tutti gli interventi edilizi sui percorsi sono stati studiati anche per risultare il meno impattante possibile nei confronti del giardino e del paesaggio circostante. Il nuovo giardino Viatori, infatti, vorrà possedere logiche di sostenibilità e di rispetto per il suo ideatore.