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Сентябрь
2024

Valle Staffora, fuga dalla montagna in vent’anni persi oltre 2mila abitanti

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VARZI. «Lotta allo spopolamento». Non c’è sindaco della Valle Staffora, ma forse di tutta l’area montana e di alta collina dell’Oltrepo pavese, che non abbia inserito questo obiettivo nel suo programma elettorale. Lo stesso ha fatto l’attuale presidente della Comunità Montana, Giovanni Palli, nel presentare la sua ricandidatura (è stato rieletto nel luglio scorso). Eppure, proprio dalla documentazione prodotta dalla stessa Comunità Montana in sede di bilancio, emerge un dato di tutta evidenza: il territorio ha perso, in diciannove anni – dal 2003 al 2022 – oltre l’11 per cento dei suoi abitanti. Un trend che, appunto dagli inizi degli anni Duemila, prosegue implacabile, con una sola eccezione: Godiasco Salice Terme che, al contrario, ha guadagnato il 13 per cento di residenti. In cifra assoluta, gli abitanti dei diciotto Comuni che fanno parte del comprensorio, sono passati da 17.717 a 15.704. Godiasco Salice Terme, l’eccezione, ha visto invece crescere la popolazione da 2.826 abitanti a 3.192. Una circostanza positiva dovuta certamente alla maggiore attrattività della zona, che è località turistica, ma anche alla vicinanza di Voghera e di accesso all’autostrada.

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In questa statistica, che vediamo nella tabella qui a fianco, spiccano, negativamente, i casi di Brallo di Pregola (-41,5%) che ha quasi dimezzato la popolazione, e di Romagnese (-33,9%), che ha perso un terzo dei residenti. Male, poi, Colli Verdi (--19,7%), Menconico (-26,2%) e Santa Margherita di Staffora (-26,4%). In questo disastro demografico, sembrano tenere, pur con numeri sempre negativi, Bagnaria e Borgoratto Mormorolo.

Le contromisure

Non sono mancate, in questi anni, le risorse per tentare le contromisure. La Regione ha finanziato le Comunità Montane in modo significativo, i Comuni ce l’hanno messa tutta per convincere i turisti a trasferirsi definitivamente e persino i lavoratori ad accettare le assunzioni o i trasferimenti. Anche i servizi importanti, come la fibra ottica, stanno iniziando ad arrivare, ma con la lentezza tutta italiana che riguarda ogni genere di infrastrutture. E se nel periodo della pandemia l’idea di lavorare in smart working dalla collina poteva apparire con un piccolo miraggio per migliorare la qualità della vita, passata la crisi (e la paura), la vita del paese e della montagna, lontani un po’ da tutto l’essenziale consumistico, è apparsa meno bella di quanto sembrava.

Ci sono Comuni, come quello di Montesegale, che negli ultimi anni hanno cercato di contrastare il fenomeno dello spopolamento erogando incentivi a favore delle giovani coppie. Fino al 2019 Montesegale, per aiutare le giovani coppie che si trasferivano in paese, aveva adottato la strategia che prevedeva di eliminare gli oneri di urbanizzazione, la Tari e concedere altre agevolazioni. Dice il sindaco Carlo Ferrari: «I risultati sono stati positivi: una decina le famiglie hanno aderito al progetto».

«Siamo chiamati a riflettere su un fenomeno che, da decenni, sta modificando profondamente il tessuto demografico ed economico del nostro territorio – sottolinea Giovanni Palli, presidente della Comunità Montana e sindaco di Varzi – La nostra risposta a questo fenomeno non si è limitata su misure isolate, ma è dentro una strategia integrata che coinvolga l’intero territorio, con un focus particolare su sviluppo economico, qualità della vita e turismo sostenibile. Il successo delle recenti iniziative, come il Bando Borghi Pnrr e le esperienze del Varzi Festival e di Vartweek, ne sono una dimostrazione: eventi che hanno portato oltre 5.000 visitatori solo lo scorso anno e che, con la programmazione artistica e culturale, sono diventati un vero catalizzatore per attrarre sia turisti che nuovi residenti. Oltre a questo, siamo impegnati nel potenziamento dei servizi essenziali e nell’attrazione di investimenti, sfruttando le opportunità offerte ancora dal Pnrr. Siamo convinti che la coesione territoriale e la collaborazione tra enti locali e privati possano rappresentare una leva di sviluppo. È cruciale continuare a migliorare l’accessibilità e la connettività, puntando su infrastrutture digitali e trasporti efficienti, perché il nostro territorio diventi non solo una meta turistica, ma un luogo dove vivere e lavorare».