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Сентябрь
2024

ATP Chengdu: Musetti carbura alla distanza. Nel tie-break decisivo batte O’Connell

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[1] L. Musetti b. C. O’Connell (5)6-7 6-4 7-6(4)

Dopo una pausa dalle competizioni – l’ultimo match disputato era stato il terzo turno dello US Open perso contro Nakashima – e un richiamo fisico svolto nell’arco di due settimane con carichi di lavoro personalizzati per questa parte di stagione, era quasi da auspicare un match lottato e intenso sia sotto il profilo tattico che sotto quello mentale. Sono infatti servite 2 ore e 40 minuti di partita alla prima testa di serie dell’ATP 250 di Chengdu per prevalere su Christopher O’Connell: Lorenzo Musetti alla fine si impone in rimonta per (5)6-7 6-4 7-6(4), su un avversario in formissima reduce dall’affermazione al Challenger di Guangzhou.

Ai quarti di finale, il toscano affronterà Adrian Mannarino: quinto tennista del seeding cinese. Con il successo odierno, diventano 35 le vittorie stagionali per il ventiduenne di Carrara: è il suo nuovo record personale per match vinti in una singola stagione, si era fermato a 34 nel 2022 e a quota 33 nel 2023.

L’azzurro è apparso chiaramente ancora poco brillante, il primo set ha finito per perderlo pur essendo stato in vantaggio di un break e aver condotto 4-1 nel tie-break. Anche nel terzo ha sprecato malamente dopo aver strappato il servizio al tennista oceanico, finendo per dare l’opportunità a O’Connell di servire per il match. Per fortuna, l’australiano non è stato freddo offrendo a Lorenzo la chance di rientrare. Per la sesta volta consecutiva Musetti vince un ottavo di finale a livello ATP, al Chengdu Open difende la semifinale conquistata nel 2023. Si tratta dell’undicesima vittoria (11 sono anche le sconfitte) sul cemento nel 2024 per quanto riguarda il circuito maggiore. Non rappresentava il n.° 1 del seeding di un evento ATP dal novembre de 2023, quando uscì al 2°T del 250 di Sofia.

Primo Set: Musetti va avanti di un break ma non concretizza, anche nel tie-break si porta 4-1 prima essere punito dai dettagli

Tatticamente è un incontro che presenta uno specchio riflesso, l’australiano ha infatti un gioco molto simile per caratteristiche e sviluppo dello scambio a quello di Musetti ma chiaramente Lorenzo è in grado di esprimerlo ad un livello superiore, in particolar modo dal lato sinistro.

O’Connell comincia subito ad insidiare l’azzurro con risposte che schizzano a causa del taglio in back, il numero uno del tabellone pur iniziando un po’ a rilento con 4 seconde su 5 punti giocati nel game di servizio inaugurale riesce a tenere senza problemi la battuta a quindici. Lollo si affida soprattutto allo schema: servizio ad uscire seguito dall’accelerazione anomala di dritto. Anche Christopher tentenna in avvio ma a 30 aggancia immediatamente il classe 2002 di Carrara, il n.°75 ATP sta cercando di essere il più aggressivo possibile prendendo la rete con continuità – non disdegnando dunque il serve & volley – e provando a spingere non appena ne ha l’occasione anche a costo di forzare qualcosina di troppo per evitare che il n.°2 d’Italia possa comandare il punto.

L’allievo di Tartarini è palesemente ancora abbastanza contratto in questo avvio, ma lentamente cresce nella costruzione geometrica e sale di colpi con il fondamentale d’inizio gioco (2-1 per Muso, nonostante abbia dovuto affrontare i vantaggi senza però concedere palle break) trovando pian piano con maggiore costanza la prima. E’ più il lato del diritto a soffrire nei primi scampoli di partita per il ventiduenne toscano, ma anche da questo punto di vista gradualmente carbura iniziando finalmente a prendere la palla in fase ascendente.

Quando invece lo scambio di dispiega sulla diagonale sinistra, è abbastanza impietoso il confronto con il Top 20 “nostrano” nettamente di un’altra pasta. Il diktat per il trentenne di Sydney è sempre lo stesso: non entrare nello scambio, non auto-sabotarsi ingabbiandosi nello scambio prolungato dove Musetti ha un ventaglio di soluzioni troppo più fornito del giocatore aussie.

Ma Christopher tende a rimanere eccessivamente dietro la linea di fondo, perciò è solo questione di tempo prima che Lorenzo riesca a rompere gli indugi: ed è puntualmente ciò che accade nel sesto gioco. La medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi mette in scena tutto il proprio repertorio: dopo l’aiutino australiano con un rovescio seppellito in rete a causa di appoggi completamente fermi, il carrarino fa brillare gli occhi sugli spalti cinesi con una combinazione mortifera; super vincente con la sbracciata monomane parallela accompagnato da una grandissima risposta d’incontro arpionata sul servizio e volée avversario – si rimprovera sempre a Musetti di indietreggiare troppo per darsi tempo, in questo caso smonta qualsiasi argomentazione dei suoi haters. Break dunque per l’azzurro che spacca la partita: 4-2.

Purtroppo però l’effimera gioia per il vantaggio dura pochissimo, Lorenzo ha difatti un importante passaggio a vuoto non sostenuto dalla prima di servizio. 8 punti consecutivi a favore di O’Connell, per cui due games vinti a zero dal monomane oceanico, e così dal 4-2 per Muso ci si ritrova 4-4. Adesso anche il linguaggio del corpo è cambiato, pienamente favorevole al n.5 d’Australia. L’azzurro riesce però a rinsavire prima che sia troppo tardi, interrompe l’emorragia e senza concedere sbavature (a zero) si riporta quantomeno in conduzione: 5-4.

Rispetto ai frangenti migliori di questa prima frazione, pare che Lorenzo abbia leggermente smarrito la capacità di eseguire soluzioni cariche di effetto che costringevano Christopher a dover colpire costantemente sopra la spalla non potendo così decidere il destino del punto. Perdendo un po’ questa caratteristica, naturalmente l’altro può giocare più libero mentre Lollo inevitabilmente sbaglia di più.

Non succede più nulla di rilevante e si va così dritti al tie-break, che come si sa è questione di dettagli. A partire meglio è l’italiano che ottiene subito un mini-break con una meravigliosa esecuzione: attacco in controtempo straordinario, scegliendo di far scendere la palla anche più del necessario per fintare la direzione del tocco (2-0). Musetti si salva nel quinto punto, quando offre all’australiano un cioccolatino solo da scartare con una smorzata altissima. Ma per fortuna italica, O’Connell si divora letteralmente un rigore a porta vuota con il diritto sparacchiandolo in rete.

Ahi noi, il contro-break però si materializza comunque sul 4-3 dove al termine di uno scambio intenso, duro e ben giocato da entrambi; Lorenzo fa il pari con prima sbagliando una volée di rovescio comodissima dopo aver condotto perfettamente il palleggio. Muso reagisce prontamente, resettando istantaneamente il grossolano errore, e mediante una prima vincente va sul 5-4. Il vero problema però di questo tie-break, ed in generale del parziale, è stato lo strabiliante rendimento sulla prima di servizio del nativo di Sydney. Il classe ’94 è stato semplicemente ingiocabile: nelle sue ultime due cannonate, durante il gioco decisivo, praticamente l’azzurro può a malapena mettere la racchetta e cercare invano di parare. Così avanti 6-5, il n.°75 al mondo approfitta del rovescio toscano scaraventato sul nastro con frustrazione – dopo il servizio – per prendersi il set: 7-6, sette punti a 5, in 55 minuti di gioco.

Secondo Set: Musetti impara dai suoi errori, stavolta il break lo conferma sottraendo certezze ad O’Connell

Nel primo parziale, O’Connell ha vinto 21 dei 25 punti al servizio iniziati con la prima: cioè l’84% di efficacia. Sostanzialmente dal break subito nel sesto game non ha più concesso nulla alla ribattuta toscana. Lorenzo deve invece continuare a fare affidamento al kick, soprattutto servendo da sinistra sulla seconda ha dato diversi frutti contro il rovescio ad una mano del rivale.

Musetti cerca di innestare un’altra marcia fin dall’inizio, riuscendo così a guadagnarsi due break point consecutivi nel terzo game del set. Ma Christopher dal 15-40 è perfetto, serve benissimo, comanda e spinge con il diritto in modo autoritario. A Lollo non riesce un passante difficilissimo da posizione arretratissima sulla seconda opportunità di break e alla fine il numero lo estrae l’australiano tramite un fantasmagorico rovescione a tutto braccio in controbalzo sul vantaggio interno. E se il trentenne oceanico si mette a giocare a questo livello pure dal lato sinistro, diventa durissima per l’azzurro che ora sembra anche particolarmente affranto.

Ma come li ha avuti nel parziale d’apertura il tennista italiano, quando stava sentendo la palla benissimo, anche O’Connell può essere vittima di un blackout quando me lo si attende. E difatti sul 2-2, un paio di imprecisioni australiane unite ad altrettante eccezionali accelerazioni vincenti di dritto (in particolare da segnalare la prima, in corsa dal lato destro al termine di uno scambio estenuante. Sicuramente il miglior diritto eseguito da Musetti nel match) garantiscono il break all’azzurro: 3-2.

Questa volta alla seconda chance, ai vantaggi e dopo aver rimontato dal 15-30, riesce a fare quello in cui era mancato nel set precedente quando non aveva tenuto alta la soglia dell’attenzione. Allungo consolidato, con il 4-2 vidimato dal quinto ace di Lorenzo nella partita.

In questa seconda fase del set, la qualità del tennis espresso cresce a dismisura: assistiamo a diversi confronti molto piacevoli sotto l’aspetto estetico e di primissima fattura per quanto concerne il livello mostrato. Da scambi di pittino a formidabili recuperi, su grandi passanti, eseguiti in demi volée stratosferiche. I servizi la fanno da padrone nella seconda parte della frazione, dominano in lungo e largo: Musetti può perciò passare all’incasso, sul 5-4 gioca un turno di battuta attentissimo. Servizio vincente, smorzata e manualità a gogò, ace (il sesto): 6-4 dopo 1h38‘ di match, 43 minuti la durata del set in questione.

Terzo Set: Partita che vede crescere il livello di tensione man mano che si arriva al dunque. O’Connell fallisce la chance di servire per il match, la chiude Musetti al tie-break

Dopo una pausa prolungata per permettere all’australiano di recarsi negli spogliatoi e cambiarsi, si ricomincia.

Praticamente non si gioca nelle fasi embrionali della frazione dirimente, le battute viaggiano a gonfie vele: 12 punti ad 1 per i fondamentali d’inizio gioco, con 4 servizi vincenti – di cui 3 per Musetti – e 2 aces (ambedue di O’Connell). Il primo a rischiare di cadere nella fossa è Lorenzo che nel quarto game parte con due pericolosi erroracci di dritto: prima in lunghezza, poi scaraventandolo a metà rete. Tuttavia, il n.°19 ATP si rialza da campionissimo cucinando una ricetta con tre fondamentali ingredienti: pazienza, freddezza e lucidità. Importantissimo soprattutto lo scambio andato in scena sullo 0-30, dove al termine di un punto estenuante e con tutta la pressione sulla racchetta toscana, Lollo tira fuori uno splendido diritto correndo da fuori il corridoio che ricade all’altezza dell’incrocio delle righe. Chapeau. Dopodiché a suon di prime corpose, rimonta vincendo tre punti consecutivi che valgono il 2-2.

Galvanizzato dal pericolo scampato, nel momento più delicato della sfida Musetti fa valere le 56 posizioni di differenza in classifica: la prelibatezza più succulenta, il ventiduenne italiano la offre sul 15-30 con una bellissima risposta in avanzamento a tagliare il campo e incrociarlo con la ribattuta monomane. La prima palla break azzurra se va su uno slice di Muso che finisce di pochissimo largo, ma sulla seconda materializzatasi nel primo vantaggio esterno il carrarino risponde con tantissimo top spin; l’australiano si gira per eseguire lo sventaglio e va fuori giri. Allora Lorenzo può finalmente esplodere tutta la tensione accumulata, caccia un urlaccio che significa 3-2 e servizio a disposizione. Ora è il “nostro” a sigillare i punti più scottanti mediante la prima di servizio, proprio un servizio che non ritorna dà la possibilità al semifinalista di Wimbledon di crearsi la chance per salire 4-2. Qui però qualcosa malauguratamente s’inceppa per Musetti, il dritto lo abbandona, Christopher vince due punti in fila e centra il contro-break come nel primo set (3-3).

Da qui in poi è una centrifuga di saliscendi senza alcuna spiegazione logica: prima il n.1 del seeding va nuovamente 15-30 in risposta senza però riuscire effettivamente a raccogliere i dividenti, a quel punto quasi fisiologicamente il nervosismo pervade il giocatore italiano – consapevole di aver sprecato un’altra clamorosa occasione, forse anche per demeriti tattici avendo concesso campo con una ricerca troppo frequente del tennis di ritmo ad altezza fianco – che spegne completamente la soglia della concentrazione e regala a zero il break del vantaggio aussie (il secondo turno di servizio ceduto consecutivamente).

Da segnalare in tal senso una frase pronunciata a voce alta da Lorenzo contro se stesso, in questa concitata fase dopo aver gettato al vento il gruzzoletto che si era costruito, che ben sintetizza il match di Musetti: “A 22 non sai gestire la partita!“.

Ma diciamo che anche O’Connell non è da meno: al servizio per chiudere la sfida, manda totalmente in frantumi le certezze che fin lì lo avevano condotto e accompagnato anche nei passaggi negativi della propria prestazione. Stavolta è lui a subire il contro-break: un game orrendo quello del trentenne di Sydney, con anche il primo doppio fallo della partita – ha scelto proprio il miglior momento per trovarlo – ma quantomeno Lollo ha il merito di essere rimasto lì con la testa dopo alcuni minuti di totale confusione mentale.

Il n.°75 ATP è in rottura prolungata ma in qualche modo al secondo tie-break dello scontro ci arriva: come nel set apripista è l’azzurro a partire meglio, in questo caso anche aiutato da una versione di O’Connell che sente la tensione del momento. L’australiano sul 2-1 commette un gravissimo errore di dritto, perdendolo in lunghezza, ma Muso a differenza di quando accaduto in precedenza non fa rientrare più il rivale. Christopher stoico rimane abbarbicato fino all’ultimo, come a dire “se vuoi vincerla, la devi vincere tu io non te la regalo” e Musetti esegue alla perfezione. Prima 5-2 e poi a mettere la ciliegina una corpulenta prima: 7 punti a 4, 2 ore e quaranta che rimettono il carrarese in pieno ritmo gara dopo un periodo di stop.