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Сентябрь
2024

Regno Unito: la strategia anti-Covid va a giudizio

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Un’autentica ricerca della verità. La commissione parlamentare sulla pandemia è giunta alla conclusione che «il governo ha deluso i cittadini». E, soprattutto, che non era preparato all’emergenza.

Non indossa il celebre deerstalker, il berretto da cacciatore di cervi, né fuma la pipa, ma la baronessa Heather Hallett ha dimostrato lo stesso spirito investigativo del suo più celebre connazionale, il detective Sherlock Holmes. Alla guida della commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid, l’ex giudice della Corte d’appello di Londra, nonché ex primo presidente donna del Consiglio dell’ordine degli avvocati, ha letteralmente inchiodato alle sue responsabilità il governo, all’epoca presieduto dal premier Boris Johnson, sulla gestione pandemica (circa 230 mila decessi registrati a oggi). Arrivando a scrivere una frase che per un inglese è un colpo al cuore: «Lo Stato ha deluso i cittadini». E li ha delusi appiattendosi sul pensiero unico (fischieranno le orecchie all’ex ministro Roberto Speranza e ai «chiusuristi»?) e abdicando al proprio ruolo di indirizzo, programmazione e controllo sulla salute pubblica e, più in generale, sulla vita del Paese.

Secondo l’inchiesta, che proseguirà fino all’estate 2026 per pubblicare i restanti otto report indipendenti, i ministri del governo di Sua Maestà «non hanno ricevuto una gamma sufficientemente ampia di opinioni scientifiche e opzioni politiche e non sono riusciti a contestare a sufficienza i consigli ricevuti da funzionari e consulenti». Qualcuno ricorda il Cts, il Comitato tecnico-sceintifico in Italia? Ecco che cosa ha scritto la baronessa-detective Hallett: «L’antidoto essenziale al “pensiero di gruppo” è il controllo esterno, la supervisione e la sfida alle istituzioni prevalenti coinvolte nella preparazione alla pandemia». Per la commissione bisogna «sfidare l’ortodossia nel governo e nella Pubblica amministrazione». Come riuscirci? Facile: «Sono necessarie riforme radicali […] per proteggersi dal “pensiero di gruppo” e attenuare i disastri, tra queste misure l’arruolamento di consulenti esterni e commissioni indipendenti per valutare il lavoro dei dipendenti pubblici che si preparano alle emergenze nazionali». No, non è inseguendo l’opinione dominante che si risponde ai problemi. I commissari hanno insistito molto sugli obblighi e le mancanze del livello politico, rimasto imbrigliato in una «burocrazia inutile» che ha creato sistemi «labirintici».

Hallet-Holmes ha affermato: «Non ho esitazioni nel concludere che i processi, la pianificazione e la politica delle strutture di emergenza civile in tutto il Regno Unito hanno deluso i cittadini di tutte e quattro le nazioni. Ci sono stati gravi errori da parte dello Stato e gravi difetti nei nostri sistemi [...]. Non si può permettere che ciò accada di nuovo». Aggiunge infatti la presidente della commissione: «La questione non è “se” si verificherà un’altra pandemia, ma “quando”». Il documento parla esplicitamente di «fatali effetti strategici» nella gestione dell’evento pandemico. Primo tra tutti il lockdown, di cui mancava qualsiasi analisi «dei danni economici e sociali» che, infatti, si son poi rivelati «immensi» con milioni di cittadini che hanno dovuto perdere anni di cure del Servizio sanitario perché impossibilitati dagli stretti protocolli sanitari a rimandare visite e operazioni per altre patologie.

Il Regno Unito si è rivelato impreparato «ad affrontare una emergenza catastrofica per non parlare della pandemia di coronavirus che ha effettivamente colpito». Pertanto l’organo di indagine ha deciso di stilare un decalogo di raccomandazioni indirizzato al nuovo esecutivo, da poco insediato, per tracciare linee di condotta e precauzioni in casi di ondate pandemiche (non solo di Covid-19). «Bisogna creare un ente indipendente per prepararsi alle minacce nazionali [...] per snellire l’attuale burocrazia», si legge nel documento di 217 pagine, frutto di studio e di analisi di migliaia di documenti e dell’audizione di oltre 200 testimoni. «Ci dev’essere una riforma radicale. Non si può più permettere che una malattia porti a così tante morti», ha specificato la baronessa con il piglio dell’investigatore.

Il primo ministro laburista Keir Starmer le ha risposto dicendo che il governo avrebbe «considerato attentamente le raccomandazioni». Ribadendo: «Il rapporto conferma ciò che molti hanno sempre creduto: che il Regno Unito non fosse preparato al Covid-19 e che il processo, la pianificazione e la politica in tutte e quattro le nazioni britanniche hanno deluso i cittadini. La sicurezza del Paese dovrebbe sempre essere la prima priorità e questo governo si impegna a imparare la lezione dall’inchiesta e a mettere in atto misure migliori per proteggerci dall’impatto di qualsiasi futura pandemia».