«Bus, mai più disservizi»: la promessa della Provincia di Belluno
C’è chi, come il segretario provinciale del Pd, chiede un cambio ai vertici di Dolomitibus; chi come la sindaca di Pieve di Cadore in qualità di consigliera provinciale si prepara a presentare una interrogazione a Palazzo Piloni su questa situazione e chi, come il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, chiede alla società che «finiscano i disagi: vigileremo attentamente quando le lezioni scolastiche finiranno alle 13 sul servizio che verrà garantito. Dolomitibus, quindi, si ritrova ancora una volta nell’occhio del ciclone.
Il Pd
«Serve un cambio totale ai vertici di Dolomitibus», dice Alessandro Del Bianco, a capo del Partito Democratico bellunese dopo l’ennesima denuncia di disservizi sul Tpl da parte degli utenti e delle famiglie. «I disagi sono sotto gli occhi di tutti: disagi enormi per le famiglie che pagano per questo servizio e disagi per i ragazzi costretti a viaggiare su mezzi stracolmi tanto che qualcuno si è sentito male. Abbiamo di fronte un servizio da terzo mondo».
A questo punto Del Bianco si chiede che cosa intendano fare Dolomitibus e Provincia. «Hanno pubblicato comunicati trionfalistici dicendo che tutto era a posto, che erano stati trovati i fondi. La stessa Dolomitibus ha messo delle risorse su Investi scuola: perchè non usare quei soldi per il personale che pare essere il vero problema di questo disastro?», si chiede il segretario del Pd sottolineando «il grande problema di offerta di diritto allo studio in questa provincia».
Del Bianco parla di situazione imbarazzante nel Bellunese su tutta la mobilità sia su gomma che su rotaia. «La Provincia intende farsi rispettare o continua nel solito gioco di fare i servi di Zaia dicendo che tutto va bene?».
Il segretario democratico anticipa che è in corso una indagine nei Comuni per capire come sta andando il servizio di Tpl. «Considerando che già l’anno scorso sono state tagliate decine di corse, crediamo sia venuto il momento di far sentire la voce», precisa Del Bianco consapevole che «molto dipende anche dalle risorse che la Regione destina per questo servizio. L’unica soluzione è cambiare i vertici di Dolomitibus: lo avevamo chiesto due anni fa e da allora nulla è cambiato, anzi la situazione è drammaticamente peggiorato».
La Provincia
«Ho fatto di tutto per evitare questi problemi, radunando attorno a un tavolo Ufficio scolastico, Rete degli studenti, sindacati e chiedendo se c’erano richieste particolari. Ho anche chiesto al dirigente provinciale Salvador che ci facesse sapere per quanto tempo le lezioni nelle scuole sarebbero finite alle 12, ma per il principio dell’autonomia ogni istituto agisce in base alla propria situazione. E purtroppo a farne le spese sono i ragazzi. Una cosa spiacevole per un amministratore che, come me, è anche genitore, con dei figli che si muovo in autobus».
«Ci è stato detto che per la carenza di autisti, Dolomitibus non può garantire un servizio ampio sia alle 12 che alle 13», dice il consigliere Bortoluzzi. «Una cosa è certa: quando tutte le scuole saranno a regime, con l’orario di uscita fissato ovunque alle 13, esigerò un servizio impeccabile. Su questo pungolerò quotidianamente l’azienda. Il cambio dei vertici della società? Penso che questa mossa non risolverebbe i problemi».