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Сентябрь
2024

Caluso, anziana truffata da un finto carabiniere

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Caluso

Basso Canavese preso di mira, in queste ultime settimane, da un’ondata di truffe: i malviventi diventano sempre più abili e sempre più spesso si fingono anche carabinieri approfittando della fiducia che le persone nutrono verso l’Arma.

Dopo l’episodio di Mazzè, che ha visto un arzillo pensionato mettere in fuga i malviventi, comprendendo che si trattava di un raggiro, un colpo è andato a segno qualche giorno dopo nella tranquilla frazione Arè di Caluso. Un uomo, con una finta divisa da carabiniere ha bussato alla porta di una pensionata di 73 anni: «Sua figlia ha avuto un incidente stradale – ha detto il malvivente – e ha torto. Per evitare di essere arrestata ha bisogno di soldi».

La pensionata, sconvolta, è cascata nella trappola e ha consegnato al falso carabiniere oggetti preziosi e denaro. Quando la pensionata ha capito il tranello, e ha chiamato i carabinieri, quelli veri, era ormai troppo tardi. L’assenza di sistemi di video sorveglianza nella zona rende più difficili le indagini delle forze dell’ordine che hanno intensificato i controlli con posti di blocco in tutta la zona. Non è da escludere che questo ultimo episodio sia collegato ai casi avvenuti a Mazzè. Anche a casa del pensionato uno dei malviventi indossava la divisa estiva dei carabinieri. La truffa per entrare in casa verteva però su guasti alle tubazioni dell’acquedotto. Il pensionato ottantenne dopo averli fatti entrare si era insospettito all’invito di mettere il cellulare nel frigorifero poiché avrebbe interferito con i controlli. Così si era messo ad urlare richiamando l’attenzione di una vicina che aveva lanciato l’allarme al 112. A complimentarsi con il pensionato era stato anche il sindaco di Mazzè Marco Formia.

«Con i carabinieri – dice Formia – abbiamo poi visionato le telecamere di videosorveglianza nel centro del paese alla ricerca di indizi utili». Sembra che il tentativo di truffa sia stato l’unico messo in atto a Mazzè. Ma altri malviventi sono stati segnalati a Chivasso, nel Basso Canavese e nell’Eporediese. Forze dell’ordine e sindaci invitano quindi alla massima attenzione i residenti: in caso di sospetti il primo consiglio utile resta quello di chiamare il 112, di non rispondere al telefono se non ci conosce il numero, e di non aprire la porta agli sconosciuti. Come le tante cronache raccontano una volta entrati i malviventi mettono in atto la loro abilità nel raggiro riuscendo a portare via soldi e oggetti preziosi.