Pordenone, banda di via Mazzini a processo: in tre mesi rapine, furti e aggressioni
Furti, rapine, aggressioni e, in uno dei due casi, anche estorsione. Si è chiusa con il patteggiamento della pena davanti al tribunale collegiale di Pordenone, presieduto dal giudice Eugenio Pergola, la vicenda giudiziaria degli ultimi due componenti della banda di via Mazzini, la cui posizione restava ancora aperta, ritrovati dopo aver evaso la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Entrambi gli imputati, Bassati Kamagate, 20 anni, ivoriano, e Richmond Boahene, 22 anni, del Ghana, difesi dall’avvocato Laura Ferretti, hanno dunque scelto la via del patteggiamento. L’istanza era stata formalizzata lo scorso 13 settembre. L’accusa era rappresentata dal pubblico ministero Marco Faion.
Il giudice ha applicato per Kamagate, accusato anche di estorsione, la pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione e 600 euro di multa, mentre per Boahene la pena stabilita è di 2 anni e 4 mesi, oltre al pagamento di 500 euro di multa.
I fatti
Nel 2023, in soli tre mesi, sono riusciti a collezionare 17 capi d’accusa, seminando allarme tra negozianti e residenti della centralissima via Mazzini, collegamento tra la stazione ferroviaria e la piazza principale della città.
Con loro, altri quattro componenti, Constant Gbaou, ivoriano, 31 anni, Asiedu Kingsley Afrifa, 25 anni, del Ghana, Sebastiano Ferlisi, 19 anni di Noto, Exuance Nsingi Ndombele, 21 anni del Congo, che lo scorso aprile hanno seguito la medesima via processuale.
Lo scenario delle azioni criminali ruota intorno al triangolo delle vie Mazzini e Garibaldi, e piazzetta Cavour. Ed è in quest’ultima che si verifica, il 23 febbraio 2023, il primo di una serie di episodi, quando con pugni, schiaffi e minacce riescono a strappare a un 34enne pakistano gli Airpods dalle orecchie.
Poi i furti di bevande alla Pam di corso Garibaldi tra il 10 e il 14 marzo. E ancora la rapina ai danni di un minorenne, accerchiato e costretto a consegnare cellulare e portafogli. Al solo Kamagate è stato contestato anche il tentato furto di una lattina di birra il 20 aprile, sempre alla Pam. Fino ad arrivare al 26 aprile, quando tre di loro aggrediscono un cittadino straniero per un pacchetto di sigarette. Il 12 maggio 2023 la banda viene arrestata.
I due imputati
L’iniziale custodia cautelare in carcere, prima misura per Kamagate e Boahene, era stata attenuata e tramutata in domiciliari, dai quali però erano evasi portando ad un nuovo aggravamento della misura cautelare e al ritorno in carcere una volta ripresi. Kamagate è stato rintracciato a giugno dalla squadra volante di Pordenone durante un’attività di controllo, stessa sorte per Boahene lo scorso luglio, preso tra via Mazzini e parco Querini.