Tragedia a Verona: la madre potrebbe aver sparato al figlio per poi uccidersi
C’è un’ipotesi che sta cominciando a farsi strada, tra le altre, per spiegare la tragedia di venerdì sera a Vago di Lavagno, nel Veronese. Quando una donna, Alessandra Spiazzi, di 58 anni, è stata trovata morta nella cucina di casa, accanto al figlio 15enne, agonizzante.
Entrambi colpiti da un solo colpo di arma da fuoco: una pistola? Un fucile? Gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo su questa storia, limitandosi a etichettarla come “tragedia familiare”.
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I vicini di casa hanno raccontato dei litigi all’ordine del giorno, tra madre e figlio, in quella villetta di via Galilei. E il dramma di venerdì sera si sarebbe verificato proprio al culmine dell’ennesima lite.
Quando - è una delle ipotesi sul tavolo - la donna potrebbe avere imbracciato l’arma per sparare al figlio. Per poi, una volta essersi resa conto di quanto fatto, puntarla contro se stessa e fare fuoco. Uccidendosi.
Di certo è che a sparare alla donna non è stato il marito Luciano Feltre, 60 anni, come sembrava in un primo momento. L’uomo si trovava in casa al momento della tragedia, ma in un’altra stanza rispetto a moglie e figlio. E il sostituto procuratore Paolo Sachar, incaricato dell’indagine, ha fatto sapere di averlo portato in caserma e ascoltato solo come persona informata sui fatti.
Nemmeno il ragazzo ha sparato. Trasportato immediatamente al vicino ospedale di Borgo Trento, è tuttora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, dove lotta tra la vita e la morte.
I vicini di casa raccontano di una famiglia normale. Papà vigile del fuoco, mamma ex centralinista, da un anno in pensione, il figlio bravissimo a scuola. I genitori entrambi attivi nel sociale: lei era vice presidente dell’associazione Donne volenterose. Il ragazzo è uno sportivo, appassionato di Crossfit. Nessuno di loro aveva il porto d’armi.
Eppure qualcosa, in questa famiglia, deve essere andato storto. Qualcosa si è inserito negli ingranaggi della loro vita. Gli inquirenti ora devono capire cosa.