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Сентябрь
2024

Riapre la base militare aerea a Pola: sarà centro di addestramento

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Non sono più solo voci o supposizioni quelle sul ritorno degli aerei da combattimento nel settore militare dell’aeroporto istriano di Altura nel sud della penisola. La conferma è arrivata da Zagrabria, precisamente dal ministero della Difesa rispondendo alle insistenti domande della stampa. «È in piano – si spiega – la creazione di un centro per l’addestramento dei piloti militari, un progetto di interesse primario per la Croazia, grazie al quale sarà garantita la continuità del loro training nella fase di passaggio dai velivoli scolastici del tipo Pilatus PC-9 e di caratteristiche simili a quelli veri e propri da combattimento di ultima generazione come i Rafale, F-16 e Eurofighter». «Tale centro – si legge ancora – rappresenta un preciso impegno che la Croazia ha assunto con la firma del contratto relativo all’acquisto degli aerei francesi Rafale, negli articoli sull’addestramento dei piloti militari croati».

Il centro stesso dovrebbe essere istitutito in collaborazione con il ministero della Difesa francese, il relativo accordo è ancora in fase di perfezionamento ma è molto probabile che alla fine verrà firmato.

Sul tema il capo dello Stato Zoran Milanović nella sua veste di Comandante supremo delle Forze armate croate non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sul ritorno dei militari alla base di Pola dalla quale se ne andarono nel 2012 dicono di non sapere niente il governatore istriano Boris Miletić e Marko Ravnić, sindaco del Comune di Lisignano sul cui territorio si trova l’aeroporto. Il sindaco di Pola Filip Zoričić sembra invece non esserne del tutto all’oscuro. «Qualcosa me lo ha detto l’altr’anno l’ambasciatore francese – afferma – però non ha parlato di aerei da combattimento ma solo dell’addestramento dei piloti. Ad ogni modo non ci serve il frastuono degli aerei militari nel cielo di Pola e poi ogni associazione alla guerra non è piacevole da sentire e crea turbamento tra la popolazione». Decisamente contrario al centro Dalibor Paus leader della Dieta democratica istriana, il partito al potere nella regione: «Finora non ho ricevuto alcuna informazone ufficiale in merito –commenta – però dico subito no».

Qualche voce sul progetto afferma di averla sentita la parlamentare istriana Dušica Radojčić dello schieramento Možemo! (Possiamo!). «Da quel che ne so – spiega – la nuova base dovrebbe entrare in funzione già nel 2025 e questo significa una nuova militarizzazione dell’Istria meridionale che ci porterebbe solo danni considerato il carattere turistico dell’area». «Mi sembra molto strano – conclude la Radojčić – che le autorità regionali e locali siano all’oscuro».

Secondo qualche opinione forse un po’ azzardata, il centro stesso sarebbe la maschera per nascondere qualcosa di molto preoccupante: la creazione di una nuova base della Nato in relazione in relazione alla guerra in Ucraina. Una base che potrebbe entrare nel mirino delle forze russe qualora il conflitto si estendesse. Ricordiamo che la base dell’aviazione da guerra croata a Pola venne istituita nel 1991, prima però era in funzione dell’Armata federale jugoslava. A 7 anni dalla partenza dei militari dunque nel 2019 in un settore della base è stato aperto un centro di abilitazione di piloti di droni, che vengono utilizzati per svariate necessità: il monitoraggio del territorio statale su base strategica e operativa, l’impiego in caso di calamità naturali e pericoli ambientali, di attacchi, e ancora il controllo della “fascia economica esclusiva” lungo la costa.