Nel 2026 l’Apt al Lisert con il distributore di idrogeno per i bus: cantieri verso il via
L’Apt è pronta a dare il via alla costruzione della nuova sede operativa di Monfalcone nell’area di 40 mila metri quadri di via Consiglio d’Europa, acquistata lo scorso anno dal Coseveg e già predisposta. Un’operazione che si aggira sui 20 milioni di euro, se si sommano le risorse necessarie alla creazione dell’impianto per la produzione di idrogeno per l’alimentazione di una prima flotta di otto mezzi green e quelle richieste dalla costruzione della nuova palazzina uffici e della relativa officina.
Apt, come spiega la presidente Caterina Belletti, è in fase di stipula di contratto con il Raggruppamento temporaneo di imprese, capeggiato dalla lombarda Sol, che si è aggiudicato l’appalto per la costruzione dell’impianto di produzione e distribuzione di idrogeno, del valore totale di 11,2 milioni (Iva esclusa), in base al progetto di fattibilità tecnico-economica. «La Sol è pronta, può iniziare», conferma la presidente, sottolineando, però, come Apt sia ancora in attesa di concludere il percorso con la Regione sul finanziamento delle opere previsto dal Prepm Tpl, il Programma operativo di rinnovo evolutivo del parco mezzi Tpl automobilistico, varato a marzo 2023 dalla giunta Fedriga.
Nel frattempo, però, è stata affidata alla Carbotermo di Milano anche la realizzazione del parco fotovoltaico da 1,6 megwatt che produrrà in modo sostenibile l’energia necessaria alla produzione dell’idrogeno per elettrolisi dall’acqua, un impianto che quindi sarà davvero green, come ribadito più volte dalla presidente di Apt. Saranno 2.880 i moduli installati sui 8.176 metri interni all’area posta sulla testata del canale EstOvest e sugli altri 8.500 metri quadrati che si trovano sull’altro lato di via Consiglio d’Europa. L’impianto di produzione dell’idrogeno avrà una potenza massima di un Megawatt con una capacità di produzione giornaliera di 400 chilogrammi e sarà dotato di due distributori da 350 bar refrigerati per il rifornimento di Hdv (veicoli pesanti) e di un dispenser da 700 bar refrigerato per Ldv (quelli di dimensioni più contenute).
In questi giorni si è concluso poi il termine per la presentazione della manifestazione d’interesse alla procedura negoziata per la progettazione e la costruzione della nuova sede operativa di Apt a Monfalcone, che ora la possiede in via della Marcelliana, nel rione di Panzano. «L’obiettivo è quello di partire il prima possibile – afferma il direttore generale di Apt Luca Di Benedetto – così da essere operativi a giugno 2026». Il totale del contratto d’appalto integrato ammonta a 5.522.887 euro (Iva esclusa), mentre per la realizzazione dell’intervento sono previsti 365 giorni dalla consegna dei lavori. Il nuovo fabbricato, con una superficie complessiva di 474 metri quadrati, è destinato a ospitare gli uffici di esercizio, assicurazione mezzi, recupero crediti e sanzioni, nonché alcune sale riunioni.
Sono previsti inoltre degli spazi di servizio sia per il personale occupato nella palazzina uffici sia per gli autisti dei mezzi, quali spogliatoi, servizi igienici e locale ristoro. L’officina, che avrà una superficie di 638 metri quadrati, si svilupperà su due piani nella parte destinata a uffici e spogliatoi e a doppia altezza in quella riservata agli interventi sui mezzi. A completare poi la creazione della nuova sede operativa di Apt al Lisert dovrà esserci l’area per la sosta dei mezzi di trasporto, tradizionali (è prevista l’installazione anche di un distributore di gasolio) e a idrogeno, e di quelli del personale. Questo ulteriore lotto non è stato incluso nella procedura di appalto della nuova palazzina uffici e dell’officina.
L’altro fronte dell’operazione resta quello dell’utilizzo della sede di via della Marcelliana, dove «un progetto di questa portata non poteva essere sviluppato, pur non ponendo un tema di pericolosità», come aveva chiarito negli scorsi mesi la presidente. «Potrebbe diventare un’area di sosta utile per il rione che ne ha sempre bisogno – aveva aggiunto Belletti –. L’obiettivo è comunque quello di riconvertire quegli spazi»