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“Va colpito come la Morte Nera”, Salis e Raimo senza freni: alla festa di Avs insulti e minacce di morte a Valditara

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Senza vergogna e senza freni: dal palco della festa di Avs, Ilaria Salis e Christian Raimo lanciano pesanti insulti e minacce al ministro Valditara che replica colpito: «La polemica politica non può mai trascendere nei toni». E invece: non c’è limite alla sfregio, che nulla ha a che vedere con il dissenso argomentato e che in una discussione democratica impostata nei termini di un confronto civile, aprirebbe all’interlocuzione sinergica e al dialogo costruttivo. Ma come è facile intuire, nel caso di specie a cui ci riferiamo, di civile non c’è stato proprio niente…

Da Salis e Raimo insulti e minacce al ministro Valditara

Stiamo parlando di quanto emerso da quello che avrebbe dovuto essere un dibattito (già emblematicamente) intitolato Proteggiamo la scuola da Valditara, andato in scena sul palco della prima festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra: il primo di un evento che durerà fino a domenica. Un pulpito da cui i partecipanti non hanno mancato l’occasione di esprimersi con sanguinose invettive e insulti acrimoniosi che a tutto sottendono, meno che a un confronto costruttivo e rispettoso. Del resto, un po’ c’era quasi da aspettarselo visti gli ospiti nel carnet: l’eurodeputata Ilaria Salis che, prima di essere eletta, e ancora prima di essere arrestata in Ungheria, era un’insegnante precaria. E Christian Raimo, candidato con Avs alle ultime Europee, ma non eletto.

Lo sfregio dal palco della festa di Avs

Ed è proprio da loro, e dalla loro “inquietudine”, che diventa rabbiosa recriminazione, che partono gli insulti sparati a raffica senza nemmeno il mino infingimento retorico e senza una residuale forma di educazione civica. E così, dal palco della kermesse di Avs, volano parole pesanti: «Cialtrone, lurido, repressivo e pericoloso». E sono solo alcuni degli epiteti lanciati dagli ospiti di turno della prima festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha aperto i battenti a Roma mercoledì 10 settembre. L’oggetto delle invettive lanciate a raffica nel corso del “dibattito” è il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Così, in collegamento da Bruxelles, una Salis senza freni si scaglia contro l’attuale modello di scuola che – dice – «è sempre più legata alle esigenze del mercato del mondo capitalistico».

Salis e Raimo tra slogan, pesanti insulti e virulente minacce contro Valditara

Non paga, poi, si ritrova a calcare la mano asserendo l’esistenza di una sorta di «repressione scolastica» in atto, a suo dire, sia con forze di polizia. Sia dal mondo della scuola stesso. Perché, a detta dell’europarlamentare fresca di nomina, nel mirino di questa presunta repressione, ci sarebbero non solo gli studenti, ma anche i docenti come Christian Raimo, altro ospite dell’evento. Salis non ha dubbi: «La scuola è sempre più di classe e di razza». E lo slogan d’ancien regime è servito. Mentre il testimone dell’ingiuria può passare all’altro interlocutore di turno, Raimo, ancora più calato nei panni del «cattivo maestro» di turno.

«Un bersaglio da colpire come si colpisce la Morte nera»

Il quale, senza remore, agganciando il testimone lanciato dalla collega, dichiara (e Il Giornale puntualmente riporta): «Bisogna fare una manifestazione non per la scuola, ma proprio contro Valditara». Il ministro, neanche a dirlo, viene descritto come «un bersaglio debole da colpire come si colpisce la Morte nera». Secondo Raimo, candidato con Avs alle ultime Europee ma non eletto, Valditara rappresenta «la cialtronaggine, il classismo, il sessismo, l’abilismo, e il razzismo». Riservando l’ultimo – strabordante – travaso di rabbia all’affondo finale: «I ragazzi – aggiunge – fanno schifo a questo mondo di destra perché rappresentano valori come l’internazionalismo», che è l’opposto di quello dell’amor di patria. Quando parlo di patria, gli studenti mi ridono in faccia», sentenzia il prof in cattedra.

Valditara su Salis e Raimo: «Colpito dalla violenza delle parole usate contro di me»

Le reazioni non si fanno attendere. A partire da quella del ministro vittima di insulti e minacce che in queste ore, commentando le invettive virulente dei due esponenti Avs, si è detto «profondamente colpito dalla violenza delle parole usate contro di me in occasione della Festa Nazionale di Avs. La polemica politica non può mai trascendere nei toni. Né usare frasi o espressioni minacciose e offensive».

Amorese, «Minacce e offese a Valditara da Avs: gravissimo»

Come sottolineato tra l’altro anche dal deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio, Alessandro Amorese, che sulla incresciosa vicenda ha tuonato: «Ieri, durante la festa di Avs, è successa una cosa gravissima. Il ministro Valditara è stato pesantemente offeso e minacciato di morte da uno dei relatori, applaudito anche dai deputati presenti sul palco».

E ancora. «Rivolgere a un ministro della Repubblica parole come “lurido” o “cialtrone” è già, di per sé, da stigmatizzare. Se poi a farlo è un docente che è stato anche candidato per la sinistra (una figura che, per rimanere in tema Star Wars ricorda molto il personaggio di Jar Jar Binks), e appoggiato dall’eurodeputato Ilaria Salis (in collegamento) è anche pericoloso». Concludendo poi: «Alla luce di tutto ciò, voglio prima di tutto esprimere solidarietà al ministro, che sta svolgendo un lavoro serio per migliorare la scuola italiana. In secondo luogo, deploro nella maniera più assoluta il comportamento di esponenti di un’opposizione nostalgica degli Anni di Piombo», conclude Amorese.

Tassinari: «Da Salis e Raimo insulti inaccettabili a Valditara, Avs chieda scusa»

Infine, anche Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia e capogruppo azzurro in Commissione Cultura, in una nota mette nero su bianco tutta la sua riprovazione e il suo sconcerto. Scrivendo: «Al ministro Giuseppe Valditara va tutta la nostra solidarietà per gli attacchi inaccettabili di cui è stato oggetto, volgari e violenti, da parte degli esponenti di Avs, Ilaria Salis e Christian Raimo, dal palco della prima festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra. Mi auguro che tutta la politica prenda le distanze e che i massimi esponenti di Avs chiedano scusa, perché definire il ministro come un “bersaglio”. O peggio ancora, come la “Morte nera”, evoca tempi bui che abbiamo sepolto per sempre e che in democrazia sono inaccettabili». Intanto però da Avs e dalla sinistra tutto tace…

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